Roma- Oggi è stata accolta in Commissione Cultura, alla Camera, la proposta degli esponenti del Movimento Cinque Stelle di reinserire, nelle indicazioni scolastiche ministeriali, gli autori meridionali del Novecento. Riammessi a pieno titolo autori come : Matilde Serao, Sciascia, Quasimodo e Anna Maria Ortese.
La loro esclusione dai programmi scolastici risale a quattro anni fa, dopo il decreto Gelmini.
La proposta è stata portata all’attenzione della Camera grazie a Luigi Gallo, deputato campano del Movimento Cinque Stelle che in questi mesi ha organizzato iniziative riguardanti gli autori del Sud con Pino Aprile e Paolo Saggese. Gallo commenta a proposito della precedente riforma scolastica: “le indicazioni nazionali svilivano la dignità degli autori del Sud “.
Gli autori- Il 7 marzo del 1856, nasceva Matilde Serao: scrittrice, giornalista , che ha reso Napoli soggetto delle sue opere attraverso un “ ritratto segreto e commosso, trepidante e acceso, vibrante e straziato “. Ha denunciato ,con maestria e giudizio, nel “Ventre di Napoli”, le tristi condizioni di vita della popolazione ammassata nei “fondaci“, la povertà e la criminalità dilagante (omicidio, rapina, usura, camorra, prostituzione), quelle problematiche ignorate dalle Istituzioni del tempo e anche da quelle odierne. E ancora , nel “Paese di cuccagna” ha raccontato gli usi e costumi del sottoproletariato e dei piccoli artigiani, che affidavano tutte le loro speranze alla mitica vincita al Lotto. In quest’ultimo romanzo, non mancavano gli inserti folkloristici : dal modo in cui i napoletani vivevano il miracolo di San Gennaro fino al Carnevale e ai dolci tipici di Napoli. La Napoli della Serao , nonostante le sue contraddizioni, sarà sempre la ” Napoli che Parthenope e Cimone hanno creata immortale“.
Indimenticabili sono le opere dell’agrigentino Leonardo Sciascia. Autore di romanzi, saggi e articoli, spirito libero e anticonformista che ha saputo analizzare le problematiche sociali della sua terra, ma anche dell’Italia intera con una lucidità senza precedenti e fiducia nella possibilità della ragione di poter riformare “il sistema”. Ha descritto le losche macchinazioni della mafia che diventava lo spunto per una riflessione profonda sul potere e sull’uomo. Dense di avvenimenti sono le pagine del romanzo giallo ” Il giorno della civetta” nelle quali viene raccontato l’omicidio del sindacalista Accursio Miraglia ( Salvatore Colasberna nel romanzo), assassinato dalla mafia a Sciacca. La civetta, animale notturno, diventa la metafora della mafia, oscura ombra di morte, che anche di giorno miete vittime innocenti. L’impegno politico e sociale dello scrittore è impresso nelle pagine di “Una storia semplice”, ” La scomparsa di Majorana“, “A ciascuno il suo” , poiché “nulla di sé e del mondo sa la generalità degli uomini, se la letteratura non glielo apprende”.
” Dulcis in fundo” Salvatore Quasimodo: il poeta solitario, nostalgico della sua Sicilia nella raccolta “Ed è subito sera” e allo stesso tempo, il poeta di “Giorno dopo giorno” dove alla tragedia dei popoli, distrutti dal secondo conflitto mondiale, si affianca il dolore del singolo uomo. Nei suoi versi, ha descritto il dramma esistenziale dell’uomo moderno che ” sta solo sul cuor della terra” e quello del poeta la cui cetra, dinanzi agli orrori della guerra, era appesa alle fronde dei salici, oscillante al triste vento.
Autori che arricchiscono il patrimonio culturale degli studenti italiani, ma che danno anche un grande contributo alla formazione delle loro coscienze critiche.