Nel soggetto geneticamente predisposto, l’introduzione di alimenti contenenti glutine (quali pasta, pane, biscotti) o anche tracce di farina ricavata da cereali vietati, determina una risposta immunitaria abnorme a livello dell’intestino, cui consegue una infiammazione cronica con scomparsa dei villi intestinali.
Importanti, e qualche volta irreversibili, sono le malattie determinate da una diagnosi tardiva: osteoporosi, infertilità, aborti ripetuti, bassa statura nei ragazzi, diabete mellito, tiroidite autoimmune, alopecia, epilessia con calcificazioni cerebrali e linfoma intestinale. Questo è il quadro generale delle persone affette da celiachia.
Nonostante queste informazioni siano alla portata di tutti, specie di chi soffre di questa patologia, proprio ieri una celiaca è stata cacciata da un bar di Catania. A tal proposito l’intervento dell’Aic (Associazione Italiana Celiachia) Sicilia: “L’accaduto denuncia tutta l’attualità di una malattia sociale, la celiachia, che può ancora oggi avere risvolti di emarginazione e avvilimento della dignità personale”, dichiara il presidente regionale dell’Associazione Italiana Celiachia Sicilia“.
“L’episodio accaduto nel pieno centro di Catania alla signora Enza Bifera (alla quale va tutta la solidarietà della nostra Associazione) se fosse scaturito dalla penna di un irritante autore comico demenziale sarebbe grottesco. L’accaduto, invece, denuncia tutta l’attualità di una malattia sociale, la celiachia, che può ancora oggi avere risvolti di emarginazione e avvilimento della dignità personale. Ha, infatti, dell’incredibile che nel terzo millennio un pubblico esercente operante nel settore alimentare non abbia la preparazione per accogliere un cliente celiaco o con intolleranze alimentari in genere”, prosegue il presidente dell’Aic della Regione Sicilia, Giuseppina Costa.
L’Aic è impegnata dal 2000 sul fronte della sensibilizzazione e informazione degli Operatori del Settore Alimentare mediante il progetto Afc (Alimentazione fuori casa), il quale prevede una categoria specifica per gli esercizi pubblici volti alla vendita di genere alimentare.
Per i bar sono indicate semplici regole per poter offrire al celiaco la giusta accoglienza senza manipolare e/o alterare alimenti, con l’uso di preconfezionati che oramai hanno raggiunto un altissimo livello gustativo, pertanto sono adatti al celiaco ed apprezzabili da qualsiasi palato.
“Invitiamo pertanto – conclude la presidente regionale Aic – tutti coloro che ancora non sono in grado di accogliere la clientela celiaca, ma anche coloro che intendono approfondire l’argomento, di mettersi al passo coi tempi e con la civiltà, in particolare in una città come Catania. Ci aspettiamo infine che anche le associazioni di categoria diano una risposta concreta, sia al singolo episodio verificatosi nel capoluogo etneo sia a questa malattia sociale che è la celiachia magari intraprendendo un percorso di crescita e sensibilizzazione con AIC perché fatti incresciosi come questo non abbiano a ripetersi”.
Al giorno d’oggi, nonostante l’uomo abbia percorso molta strada, siamo sempre abituati purtroppo ad ascoltare segni di discriminazione: religiosa, di genere, di sesso, persino del colore della pelle; ma la discriminazione contro chi ha un problema alimentare è decisamente troppo!