Usavano terreni che non avevano ancora riscosso contributi, attraverso supervisioni delle banche dati con la partecipazione di tre addetti ai Centri di assistenza agricoli. Successivamente creavano contratti di affitto falsi e infine ricercavano finanziamenti europei. Un’ordinanza cautelare, quella eseguita dalla Guardia di Finanza di Catania, nei confronti di 9 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata all’ illecito arrivo di aiuti comunitari all’agricoltura. I militari di Catania, per queste ragioni, hanno sequestrato beni per un valore complessivo di circa tre milioni di euro. Questo tipo di truffa da ben 2,7 milioni di euro, ha coinvolto nella denuncia ben 57 persone, tra cui famiglie complete, e altre 9 persone a cui sono stati imposti gli arresi domiciliari dal Gip di Caltagirone, Ettore Cavallaro, su richiesta del procuratore Giuseppe Verzera. Tra gli appezzamenti di terreno utilizzati impropriamente rientravano terreni di privati cittadini, alcuni anche deceduti, ma anche campi di proprietà del demanio statale, della Regione Siciliana e degli enti locali. All’insaputa dei proprietari venivano usate perfino aree che appartengono alla Diocesi di Agrigento e al Consorzio di sviluppo industriale di Gela. Il provvedimento ha portato le Fiamme gialle alla notifica di Gianluca Faranda, Giuseppe Natale Spasaro, Galati Mamertino, Orazio Acciarito, Davide Faranda, Mario Oliva, Maria Rosita Conti Taguali, Liliana Giuseppina La Ferlita e Sebastiano Licciardino.