Il reato di disturbo del riposo delle persone si configura quando la condotta antigiuridica sia idonea ad arrecare disturbo ad un numero indeterminato di persone, ossia quando sia potenzialmente capace di disturbare un numero indefinito di soggetti. Non è difatti necessario accertare l’effettivo disturbo. E’ stato così chiarito dalla Cassazione nella sentenza 25732/14.
Concretamente, per “schiamazzi notturni” s’intende il complesso di trambusto e frastuono generato dal popolo della notte. Un tema ricorrente e sempreverde che si protrae da tempo immemore, di generazione in generazione, costituendo uno dei costanti e più fastidiosi “effetti collaterali della movida notturna”.
Proprio il mancato rispetto del divieto di diffondere musica ad alto volume oltre l’orario indicato dall’apposita ordinanza sindacale è costata la chiusura forzata a due locali notturni del centro storico di Pozzuoli.
Un’operazione che conferma il massiccio dispiegamento di caschi bianchi nell’ambito della movida partenopea, non solo nel cuore della città, ma in tutte le realtà erte a punto di riferimento per le creature della notte.
La Polizia Municipale, nel corso di controlli volti a garantire la tutela dell’ordine pubblico e la quiete dei residenti nelle ore notturne, effettuati su sei locali, ha scoperto i due esercizi che proseguivano l’attività oltre le disposizioni, procedendo, pertanto, a multare i gestori e ad imporre la chiusura.
Negli scorsi week end, a più riprese, e nella zona del porto e sul lungomare di via Napoli, ma anche nella zona di Pozzuoli alta, si erano levate proteste dei residenti proprio perché fin oltre le 2 del mattino l’attività dei locali notturni proseguiva senza sosta.