“Abbiamo visto zingari girare per le strade e guardare dentro le finestre per rubare in casa. Sparate a vista che poi arriviamo!!”
Questo il macabro messaggio apparso affisso al muro di una palazzina e che poi è spuntato in diversi altri luoghi della città di Vicenza.
La vicenda del benzinaio Graziano Stacchio ha sancito un punto di non ritorno nella cittadina veneta, dove le avvisaglie della criticità della convivenza tra romeni e vicentini. Tutta colpa della condotta violenta e criminale degli extracomunitari: così legittimano e spiegano la sopraggiunta intransigenza i residenti del posto.
In merito a quei cartelli, però, i più auspicano che si tratti di uno scherzo di pessimo gusto, ma, di certo, pongono l’accento su una situazione tesa ed allarmante che manda in apprensione quella frangia di cittadinanza che non rileva nella proposta avanzata l’effettiva e più consona risoluzione al problema.
Su questa lunghezza d’onda si colloca anche la reazione del sindaco Achille Variati che ha chiesto al prefetto misure urgenti per la sicurezza, per scongiurare il rischio “far west”, mentre molti visitatori dell’Hit Show non hanno fatto mistero di voler acquistare un’arma per difesa personale.
Forte è il timore che dopo la rapina sfociata nella morte di Albano Cassol, possano verificarsi ritorsioni e vendette da parte del gruppo nomade al quale l’uomo apparteneva.
O, più semplicemente, che un’altra rapina o un analogo episodio di violenza, potrebbe degenerare ancora una volta.