La riapertura di Edenlandia è diventato un autentico caso, animato da un vero e proprio braccio di ferro con la Soprintendenza. Tra vincoli e veti incrociati, il rischio di uno slittamento della riapertura del parco giochi è un ipotesi che si fa sempre più concreta, mentre i lavori per la ristrutturazione e la riqualificazione del parco giochi sono fermi, a tenere banco sono ancora burocrazia e malcontenti.
La Soprintendenza non ha ancora dato il via libera alla «New Edenlandia», società che, dopo aver rilevato la vecchia gestione dal tribunale fallimentare, ha progettato il rilancio dell’intera struttura con un investimento complessivo di trenta milioni di euro. Il vincolo d’insieme pendente sull’area, che si estende anche al patrimonio arboreo, viene contestato dalla società e in queste condizioni è impossibile individuare una data di apertura. Così si è giunti, oggi, 20 febbraio, al punto di non ritorno: «l’impresa sottoscrittrice del contratto di appalto non garantirà la consegna del parco entro maggio facendo quindi saltare la riapertura» denunciano Francesco Borrelli dei Verdi e Gianni Simili nei giorni precedenti. Inoltre, a fine maggio scadrà anche la cig per i dipendenti della società fallita, che oltretutto non avranno diritto ad altre deroghe. Dunque non si tratta soltanto di restituire il parco giochi alla città, ma mandare in mezzo alla strada 55 persone.
Si è pertanto svolta stamattina la protesta dei dipendenti dell’Edenlandia che hanno manifestato a Palazzo Reale, fuori dalla sede della Soprintendenza. Una delegazione è stata ricevuta da due dirigenti che hanno parlato per conto del Soprintendente Giorgio Cozzolino.
Una situazione spinosa e complessa che non riguarda solo il vincolo sui due ingressi di epoca mussoliniana che dovranno essere abbattuti, così come tutte le altre costruzioni abusive, la New Edenlandia dovrà chiedere il permesso anche per istallare ogni singolo gioco o attrazione su tutto il perimetro del parco. Un’ipotesi che per molti rappresenta un palese pretesto dietro il quale si cela l’intento di far saltare il tavolo e far naufragare la riapertura del parco giochi.
La settimana prossima è previsto un nuovo incontro tra New Edenalandia, Soprintendenza, Mostra d’Oltremare e comune di Napoli.