La crisi continua a mietere vittime, stavolta è un imprenditore calabrese a farne le spese, Louis Conetta, impiccatosi nel capannone della sua ditta.
Ci troviamo a Lamezia Terme, in Calabria, in un quartiere sempre presente agli onori della cronaca a causa di ‘ndrangheta e microcriminalità, ma stavolta è lo Stato italiano ad essersi mascherato da criminale. Louis Conetta era un imprenditore di origini francesi, ma da anni trapiantato in Calabria; anni fa aveva avviato la sua attività insieme ad un socio e il lavoro per lui costituiva un grande motivo d’orgoglio. La sua era una ditta di impianti elettrici ben avviata ed era molto conosciuto in zona per la sua professionalità.
La crisi degli ultimi anni, però, aveva messo in difficoltà anche la sua ditta; Conetta riusciva a compiere ancora qualche lavoretto in zona, ma il suo lavoro non veniva compensato con regolarità. Allora ecco che subentrano i guai finanziari: la banca gli taglia una linea di credito, ma lui non si da per vinto, fino al momento in cui subentra Equitalia.
Sarebbe proprio questo il motivo che avrebbe spinto Conetta a compiere il gesto estremo: una o più cartelle esattoriali dal valore di circa 400mila euro, una vera e propria batosta per un piccolo imprenditore come lui. Ed è cosi che ieri pomeriggio, intorno alle 16, Louis Conetta viene trovato impiccato nel capannone della sua ditta. A scoprire il suo corpo senza vita è stato un suo parente che ha avvertito immediatamente i soccorsi.
All’arrivo dell’ambulanza e di una volante della polizia, per lui non c’era più niente da fare. Accanto al suo corpo è stato ritrovato un biglietto con su scritto “Perdonatemi”. Louis Conetta, 55 anni, lascia una moglie e 3 figli.
Conetta si aggiunge, così, alla lunga lista di imprenditori, operai, disoccupati e padri di famiglia che hanno ceduto sotto il peso della crisi economica ed Equitalia sembra essere il regista perfetto di questo triste film.