Mercoledì notte a Eboli, in provincia di Salerno, una casalinga cinquantenne inizia a manifestare, oltre ai classici sintomi da febbre alta, rigidità del collo e senso di disorientamento: i familiari, preoccupati per le condizioni di salute della donna, decidono di portarla al pronto soccorso.
I medici dell’ospedale vengono subito insospettiti dalla situazione della signora e decidono di farle delle analisi. I risultati di queste, arrivati all’alba, rivelano una diagnosi inaspettata: l’ebolitana è affetta da meningite batterica.
La donna viene ricoverata d’urgenza, in isolamento, nel reparto infettivi del centro di cura “Maria Santissima Addolorata” mentre nella struttura scatta l’allarme e la profilassi: la direzione predispone immediatamente la disinfezione delle zone dove è passata la paziente mentre si procede ai controlli su medici e infermieri entrati a contatto con la malata.
La donna è ancora ricoverata e monitorata dagli esperti perché versa in condizioni gravi, anche se non è in pericolo di vita.
Nel frattempo si sono registrati a Roma tre nuovi casi di meningite di tipo batterico: ad essere colpiti tre neonati di 2, 3 e 5 mesi attualmente in degenza presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Uno di loro, grave, è sottoposto a terapia intensiva. E’ stato accertato che i tre bambini sono stati infettati in tre posti diversi. Ritorna quindi il timore per una patologia che si credeva debellata già all’inizio degli anni ’90