Doveva essere una normale domenica per Elia Longarini: giocare la partita di rugby con la sua squadra, magari festeggiare una vittoria con i compagni o prendersi una bella ramanzina dal mister e poi tornare a casa, per godersi il resto della giornata con la sua famiglia. Invece Elia non c’è più, stroncato a 13 anni da un malore improvviso.
Ci troviamo a Villa Potenza, in provincia di Macerata, dove si stava svolgendo l’incontro di rugby tra l’Amatori Rugby e il Fabriano, partita valida per il campionato di Serie A under 14. Elia, tesserato regolarmente con l’Amatori, a partita in corso chiede il cambio al suo mister perché sente di non essere in grado di continuare, ha dei dolori alla pancia e vuole riposarsi.
Elia esce dal campo ma quando arriva alla panchina si accascia al suolo privo di sensi. I soccorsi sono immediati: a bordo campo ci sono due medici, mentre uno gli pratica un massaggio cardiaco, l’altro mette in funzione il defibrillatore in dotazione alla struttura. Nel frattempo viene avvertita l’ambulanza che, dopo poco, arriva sul posto. Viene allertata anche un’eliambulanza, ma non c’è più nulla da fare: il cuore di Elia cessa di battere, sotto lo sguardo impietrito della madre e del fratello gemello, anche loro presenti all’incontro.
Matteo Mogetta, il responsabile della comunicazione stampa della società in cui il ragazzino era tesserato, ha tenuto a precisare che Elia aveva un regolare certificato medico per l’idoneità agonistica e che, quindi, non vi era alcun presagio di questa terribile tragedia. Nel frattempo, al fine di chiarire le cause del decesso, è stata aperta un’inchiesta sul caso ed è stata disposta l’autopsia sul corpo del giovane rugbista.
I compagni di classe di Elia sono sotto choc, così come ha affermato la preside della scuola media “Dante Alighieri”, Rita Emiliozzi. Alla ripresa delle lezioni, le bandiere dell’istituto sono state issate e mezz’asta e le professoresse della classe frequentata dal piccolo hanno voluto che tutti i suoi compagni esprimessero i loro sentimenti su questo dramma attraverso un disegno, un pensiero, qualcosa che potesse ricordare il loro amico andato via troppo presto. Questi pensieri verranno poi raccolti in una sorta di diario che verrà portato in Chiesa il giorno dei suoi funerali, come omaggio al piccolo campione sorridente a cui tutti volevano bene