Sono dodici i barconi carichi di migranti segnalati a sud di Lampedusa, su cui stanno convergendo i soccorsi coordinati dalla centrale operativa della Guardia Cositera; tenendo conto del peggioramento della situazione a causa dell’avanzata jihadista.
Le imbarcazioni sono a cento miglia a sud di Lampedusa, e nella zona si stanno dirigendo anche rimorchiatori, mercantili, mezzi della Guardia di Finanza e della Marina.
Nel pomeriggio di domenica, quattro uomini armati di kalashnikov su un barchino, hanno minacciato una motovedetta della Guardia Costiera italiana che stava prestandosi al soccorso di un’imbarcazione con migranti a bordo, a circa 50 miglia da Tripoli.
Gli uomini armati hanno intimato agli italiani di lasciare loro l’imbarcazione dopo il trasbordo dei migranti. E così è avvenuto.
Nella giornata di oggi, stanno sbarcando a Pozzallo (Ragusa) circa 280 migranti soccorsi nel canale di Sicilia, tra loro uno presenta ferite di armi da fuoco. Secondo una prima ricostruzione contro l’extracomunitario, sarebbe stato colpito dai trafficanti sulle coste della Libia per costringerlo a salire su gommoni.
“Un fatto allarmante, che segna un ulteriore salto di qualità” degli scafisti, ha commentato Maurizio Lupi, titolare del ministro delle Infrastrutture da cui dipende il Corpo della Guardia costiera. E’ “indispensabile – ha aggiunto – un intervento delle istituzioni internazionali in Libia“.
Complessivamente sono 2.164 i migranti soccorsi da stamattina che si trovavano a bordo di 12 diverse imbarcazioni. Una tredicesima barca è stata individuata dai mezzi italiani, ma il soccorso non è ancora stato concluso.
Purtroppo quello degli sbarchi, non rappresenta l’unico problema; se l’Isis dovesse prendere il sopravvento per quanto riguarda il traffico degli esseri umani, non sarà da escludere l’utilizzo dei barconi per far arrivare in Europa potenziali terroristi.
Non appena il maltempo darà un tregua, molto probabilmente gli sbarchi cresceranno a dismisura, riversando sulle coste italiane decine di migliaia di disperati che, nelle ultime settimane, si sono spinti lungo le coste libiche per tentare la via del mare.
I jihadisti dell’Isis alle porte dell’Europa fanno paura. Il governo Renzi ha già chiesto a Bruxelles un rafforzamento di Triton. Richiesta puntualmente rimasta inascoltata.
Con l’avanzata dei miliziani fedeli al Califfato e l’occupazione di Sirte, a meno di 300 miglia marine dalla Sicilia, si teme il moltiplicarsi dei naufragi di immigrati, della necessità di soccorsi che già vedono in affanno mezzi e uomini dell’operazione Frontex.
Infatti, a breve potrebbe esserci un’impennata nelle richieste di aiuto; un’emergenza di cui l’ultima tragedia è solo un’avvisaglia. Per questo, nei prossimi giorni, dall’Italia “partirà una richiesta ufficiale” alla Unione europea per “rafforzare l’operazione Triton”.