Ritorna la moda nel carcere femminile di Pozzuoli. Sono infatti iniziati i corsi di portamento per venti detenute che sfileranno il 26 Marzo indossando abiti di alta sartoria napoletana.
L’iniziativa messa in piedi dal comune puteolano e dalla direttrice del carcere Stella Scialpi, in collaborazione con P&P accademy Anna Paparone insieme anche all’assessore alle politiche sociali Teresa Stellato, rientra nel progetto di reintegro sociale delle detenute, avviato già da alcuni anni.
Dopo il primo appuntamento, il 26 Marzo, all’interno della casa circondariale, le modelle torneranno a sfilare il 4 Giugno. L’ultimo appuntamento è fissato per il 28 giugno, data in cui a sfilata si sposterà all’esterno del carcere, sul golfo di Pozzuoli. La decisione della location è molto simbolica: lo scopo del carcere infatti, è quello di offrire alle detenute una seconda possibilità, cambiare vita, lasciare dietro le sbarre gli eventi spiacevoli che le hanno spinte a delinquere.
«L’esperienza dello scorso anno ci insegna che è possibile scommettere su queste ragazze – spiega la Paparone – dopo le sfilate fatte all’interno della Casa circondariale lo scorso anno, due protagoniste del progetto si sono inserite perfettamente in questo settore e con dei permessi speciali lavorano all’esterno quando ci sono degli eventi. Stanno scontando le loro ultime settimane di pena e non vedono l’ora di essere fuori per poter pienamente vivere il loro nuovo ruolo. Ci hanno creduto e hanno trovato un’alternativa alla vita di prima che le ha portate a delinquere».
«Si può cambiare, di questo ne eravamo convinti ieri ed oggi ancora di più – dichiara Teresa Stellato – pensiamo ad includere chi ha sbagliato lungo il proprio percorso. Per questo insieme a tanti altri progetti presenti all’interno del carcere abbiamo pensato a questo nuovo spiraglio, innovativo, come la moda che può creare tanti sbocchi, dal diventare indossatrice all’impegnarsi in lavori più artigianali come la sartoria».
L’avventura è iniziata il 14 Febbraio e nei i prossimi mesi il carcere lavorerà per costruire le basi di un nuovo futuro, per dimostrare che la femminilità e la speranza non scompaiono dietro un muro di cinta, mettendo in primo piano l’interesse delle detenute: situazione che raramente si vede verificarsi all’interno di un penitenziario