Ieri, sabato 14 febbraio, gli abitanti di Bagnoli insieme a numerosi altri manifestati si sono riuniti a Viale Campi Flegrei (nell’area pedonale del quartiere) per sfilare verso Città della Scienza.
Durissimi gli slogan contro il Presidente del Consiglio Matteo Renzi: il 14 agosto dello scorso anno aveva promesso di tornare ogni 3 mesi a partire dal 7 novembre, ma già in quella data non si era presentato di fronte alle migliaia di persone presenti in piazza per protestare contro lo Sblocca-Italia e le speculazioni su Bagnoli.
Il corteo, organizzato dal Laboratorio Politico Iskra e scortato dalla Polizia, ha riunito studenti, disoccupati, comitati ed associazioni scesi in strada per dire NO al commissariamento dell’area: durante l’assemblea tenutasi a Città della Scienza uno dei manifestanti ha dichiarato “Non serve la legge Sblocca-Italia né il commissariamento, serve un accordo che preveda lavoro stabile e sicuro, bonifiche sotto il controllo popolare, servizi e spazi sociali.”
I contestatori hanno poi firmato un accordo sulla questione Bagnoli, i cui obiettivi principali sono il ritiro del decreto Sblocca-Italia, il ripristino della linea di costa, l’apertura dell’ex area NATO, un’opera di bonifica reale e trasparente, il blocco dei piani regolatori in merito ad ulteriori cementificazioni, il ritiro delle denunce penali per chi lotta, la stesura di un piano che tuteli lavoro, casa, servizi e spazi pubblici.
Gli attivisti hanno asserito: “Siamo tutti sulla stessa barca, i nostri interessi sono contrapposti a quelli di chi vuole continuare a devastare il nostro territorio. Per il diritto alla resistenza non mettiamo solo le parole e le facce, ma anche i nostri corpi quando è necessario. Non abbiamo paura di dire che se la nostra zona sarà commissariata e questo governo non cadrà da Bagnoli partirà il messaggio OGNI GIORNO UNA BARRICATA“
Inevitabile e doveroso il pensiero di uno studente rivolto al ricordo degli operai dell’Italsider morti a causa dell’amianto: “Siamo i figli di quei lavoratori. Dopo le vittime dell’amianto, dopo anni di promesse, inquinamento, disoccupazione, dopo centinaia di milioni di euro spesi per tenere in piedi il carrozzone elettorale, non accetteremo più decisioni prese sulle nostre teste. Siamo stanchi di aspettare, vogliamo essere i protagonisti del cambiamento”
Domani il sindaco Luigi De Magistris incontrerà a Roma il premier Renzi: “Il governo potrebbe mettere le risorse per le bonifiche ed ascoltare il piano che il Comune insieme ai cittadini ha predisposto e vuole presentare per Bagnoli”– poi, prosegue il primo cittadino- “è importante far capire a Renzi che bisogna ripartire sulla questione con un differente approccio. No alle mani su Bagnoli, sì ad un rapporto corretto tra governo e città di Napoli: se c’è un clima diverso di attenzione verso il sud, il primo segnale concreto potrebbe essere il via libera a questo dialogo”