I lavori di costruzione dell’Ospedale del Mare sono iniziati nello stesso anno in cui mi sono iscritta all’università.
Era il 2003 quando è iniziata la mia avventura tra corsi e sessioni d’esame, uscivo all’alba e la Circumvesuviana squarciava il ventre di quella terra che appariva come un autentico campo di battaglia, sopraffatto da vertiginose gru ed ingombranti blocchi di cemento. Rientravo quando era già buio, i vagoni del treno costeggiavano ancora quelle gru e quei blocchi di cemento. Erano ancora lì. Erano sempre lì. Non avevano compiuto un passo in avanti, né uno indietro. Erano impotenti ed improprie statue, testimoni di uno scempio al quale non potevano ribellarsi, ma solo subire.
In silenzio.
Quella è la scena che, per anni, staticamente, si è quotidianamente proposta e riproposta a quelli come me.
Le nostre vite sono andate avanti: una manciata di anni addietro ho ultimato il mio percorso universitario e fa specie pensare che quando abbiamo valicato il nastro di partenza, si diceva che l’Ospedale sarebbe dovuto giungere al traguardo prima di me.
In quel tormentato e caotico contesto, di vite e di morti, se ne sono susseguite un bel po’. Anche senza quell’ospedale. Mentre quell’ospedale stava a guardare, sonnacchioso e bivaccato, in attesa che si decidessero a montargli le parti mancanti.
Un “Pinocchio incompiuto”, una struttura inerme ed amorfa: così, per decenni, l’Ospedale del Mare è apparso, per decenni, agli occhi di chi gli viveva e gli transitava accanto.
Non è un limite né motivo di disonore o vergogna ammettere che, più e più volte, siamo giunti a credere che quello che sulla carta era stato presentato come il plesso ospedaliero più esteso e all’avanguardia del Sud Italia, era destinato a rimanere un disegno su carta, senza mai effettivamente giungere ad acquisire concrete spoglie.
L’apertura dell’Ospedale del Mare, invece, si avvicina ed è imminente.
Oggi, 15 febbraio, saranno consegnati 12 ambulatori alla Asl Napoli 1 Centro, in attesa che i lavori terminino definitivamente, la prossima estate. In corso gli ultimi ritocchi nel cantiere, prima che poi l’Asl possa rendere i locali fruibili e funzionali per personale medico e pazienti.
La struttura di Ponticelli, è pronta per lasciarsi alle spalle intoppi, lavori a singhiozzo, polemiche e rinvii, per giungere a diventare davvero il pilastro dell’assistenza sanitaria partenopea.
In partenza l’intero progetto prevedeva 500 posti letto, 18 sale operatorie, un centro commerciale, un centro direzionale, un parcheggio, un albergo per familiari dei degenti.
Nel complesso, quattro edifici, per un costo di 210 milioni di euro di cui 91 privati (il cosiddetto “ project financing”).
Se e quando l’intera struttura giungerà al definitivo completamento, non è lecito saperlo, né prevederlo.
In virtù di quanto vissuto nel corso di più di un decennio è da considerarsi già un traguardo l’agognato conseguimento della “laurea breve” anche per l’Ospedale del Mare.