Morire a 25 anni. Morire nello stesso giorno in cui giungi al coronamento di un sogno, conseguendo un traguardo, importante, desiderato, frutto di sacrifici ed abnegazione. Morire all’alba dell’incipit di un nuovo cammino, di una nuova vita, ancor più pregna di volontà ed ambizioni, ed, invece, inaspettatamente sfociata nella morte.
Questo il triste destino che ha segnato la vita di Aldo Naro, uno studente palermitano, ritrovato in fin di vita nel parcheggio della discoteca “Goa” in via Lanza di Scalea, dove stava festeggiando la laurea in Medicina. Nonostante il tempestivo trasporto all’ospedale Villa Sofia, non c’è stato nulla da fare: il giovane è deceduto. A provocarne il decesso, un arresto cardiocircolatorio.
Secondo i medici sarebbe stato colpito nel corso di una rissa da calci e finanche da una bottiglia o da un calcio dietro la nuca. La colluttazione sarebbe sorta davanti alla discoteca, intorno alle 4, quando è scoppiato il parapiglia generale. Dopo una violenta colluttazione, il giovane sarebbe rimasto a terra e nonostante il tentativo di rianimarlo da parte dei soccorritori, è poi morto.
Aldo, proprio quel giorno aveva conseguito la laurea in Medicina all’Università di Palermo. Originario di Caltanissetta, Aldo era il figlio di un ufficiale dei carabinieri. Gli inquirenti adesso stanno lavorando per raccogliere elementi utili alle indagini. Sono stati ascoltati gli amici della vittima, oltre ai proprietari del locale che dal 2000 – anno dell’apertura – funge da autentico punto di ritrovo per i giovani palermitani.
Questo è quanto trapela dalla testimonianza di un ragazzo: «Sono uscito verso le 3.30 del mattino. Dopo un po’ ho visto i carabinieri, l’ambulanza e un ragazzo con la faccia bianca, forse era truccato da Joker, sulla barella intubato: lo portavano fuori dalla discoteca».
A riferirlo è uno dei giovani che ieri sera si trovava nella discoteca Goa, nel quartiere Zen a Palermo.
«In discoteca – racconta – c’erano circa 500 ragazzi con un’età media di 25 anni. La serata era a tema »il carnevale« e non era una festa a inviti. Normalmente si entra a coppie ma i ragazzi conosciuti spesso li fanno entrare anche senza la ragazza. Non ho visto la rissa. Ogni tanto qui avviene qualche scazzottata: basta uno sguardo di troppo a una ragazza. Stamane la barella con quel ragazzo era seguita da una giovane bionda e da un ragazzo che aveva le stampelle. L’hanno caricata sull’ambulanza che è andata via a sirene spiegate»
Secondo una prima ricostruzione tutto è avvenuto nel privé del locale. Aldo Naro era seduto a un tavolo con alcuni amici, una decina di persone. A fianco a loro un altro gruppo di ragazzi. Tra le comitive all’improvviso si è scatenata una discussione per un cappellino sparito. La situazione è degenerata e dalle parole si è passati alle mani. Spinto e qualche cazzotto. Aldo Naro è finito per terra e lì stato colpito: un paio di calci lo hanno raggiunto al collo, uno è stato fatale. Il ragazzo in stato di incoscienza, è stato subito trasportato a Villa Sofia, ma i soccorsi sono stati inutili. Aldo Naro, laureato in Medicina con 110 e lode, era a Palermo per il corso di specializzazione in Cardiologia e viveva in una casa in compagnia di altri studenti.
La famiglia avvisata nella notte, è subito arrivata nel capoluogo. La madre del giovane, un insegnante in pensione: “Non voglio sapere nemmeno chi l’ha ammazzato, tanto nessuno potrà mai ridarmi mio figlio”.
Nella caserma di San Filippo Neri intanto proseguono gli interrogatori per ricostruire la dinamica dell’omicidio.