Due amanti nell’intimità di un’alcova. Un ambiente minimalista, una luce che squarcia il buio solo per rivelare l’essenziale, come quella di un quadro di Caravaggio. Due mani che si sfiorano, morbide come il drappeggio di tende sullo sfondo. Un uomo steso, gli occhi chiusi, l’altro curvo su di lui catturato nell’attimo in cui gli rivolge uno sguardo intenso, carico, tanto penetrante da bucare lo schermo e l’anima di chi osserva.
Chiunque abbia mai amato capisce questo scatto, sente il calore che trasmette. Ma di calore, fuori dal rifugio degli innamorati, ce n’è davvero poco: siamo nella fredda San Pietroburgo, metropoli di una Russia sempre più omofoba.
Mads Nissen, fotografo danese trentacinquenne, consegna alla storia del fotogiornalismo un’immagine delicata e forte che gli è valsa il primo premio nella 58esima edizione del World Press Photo nella categoria “Tematiche Contemporanee”.
Jon e Alex, i giovani protagonisti della foto, sono “due moderni Romeo e Giulietta, che si amano in un ambiente ostile che nega serenità e diritti” come dice lo stesso autore dello scatto, parte del reportage “Omofobia in Russia”
In conferenza stampa Nissen ha raccontato di essersi avvicinato alla tematica della violenza collegata all’omofobia dopo aver visto un ragazzo malmenato da un teppista per il solo fatto di essere gay: “Avrei voluto piangere e urlare di rabbia, invece ho scattato”
Il reporter ha intensificato il suo lavoro dal 2013 quando in Russia è stata emanata una legge che vieta la propaganda omosessuale: da allora la vita di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali si è fatta ancora più complicata e pericolosa perché sono diventati bersagli ideali per il fanatismo violento di gruppi nazionalistici e religiosi.
Tutto ciò è confermato dalle indagini dell’Organizzazione Non Governativa “Humans Rights” che dichiara: “La comunità gay, nella patria di Putin, è repressa e vittima di aggressioni”
Michelle McNelly, direttore della fotografia del New York Times e presidente della giuria ha asserito che: “L’immagine, esteticamente valida, ha un forte impatto ed il potenziale per divenire un’icona” mentre Alessia Glaviano photo editor di Vogue Italia e membro della giuria afferma: “Oggi i terroristi usano immagini raccapriccianti come propaganda. Noi abbiamo risposto con qualcosa di più sottile ma che invita alla riflessione. Questa foto parla della forza dell’amore, a prescindere dall’omosessualità, che trionfa nonostante tutte le barbarie del mondo”