Una tremenda notizia giunge da San Leucio, Caserta. La crisi economica e la fortissima concorrenza asiatica, sono riuscite a mettere in ginocchio un altro degli orgogli italiani, oltre che campani.
Chiude l’opificio De Negri, l’ultimo rimasto nel sito. Voluto da Ferdinando IV di Borbone, per la produzione di tessuti qualitativamente migliori rispetto a quelli di Lione, l’opificio rappresenta il baluardo dell’ antico complesso industriale casertano. Attivo da 120 anni, in quasi un secolo e mezzo è riuscito a portare la seta di S.Leucio in tutto il mondo, arredando, con i suoi preziosi tessuti, persino le sale di Montecitorio e della Casa Bianca.
Un colpo al cuore per gli utenti, che in massa hanno commentato la vicenda sui social.
Primo fra tutti Massimo Bray, ex ministro dei beni culturali, che scrive: “Chiude l’ultima seteria ancora attiva della Real Colonia della Seta fondata dai Borbone nel diciottesimo secolo. Non soltanto 15 famiglie perderanno il loro lavoro, ma la Campania e l’intero Paese perderanno l’ultima testimonianza di una realtà culturale e sociale irripetibile, una pietra miliare della storia dell’artigianato italiano. Chi ha la responsabilità di quel territorio e dei beni culturali non possa non ascoltare la voce di chi domanda che l’eccellenza italiana sia tutelata e tramandata ai nostri figli. #laculturachevince “.
L’ordinanza di sfratto è stata emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e sarà attiva dal 3 Marzo.
Un altro pezzo di storia che se ne va, dopo una gloriosa carriera, sotto gli occhi increduli e umidi di tutti, specialmente di chi, avendo vissuto sulla propria pelle la grandezza del sito borbonico, è ancora convinto della ricchezza, non solo culturale, che S.Leucio reca con sè nella sua storia, fatta di primati sociali e ed economici.
Un altro colosso che sfuma, vittima della moderna concorrenza.