Siamo a Lille, provincia della Francia Settentrionale, ex zona industriale depressa. E’ qui che dal 2 Febbraio scorso si tiene il processo che vede Dominique Strauss- Kahn imputato, con altre tredici persone, accusate di sfruttamento della prostituzione.
Tre attiviste del gruppo femminista Femen hanno manifestato a seno nudo davanti al tribunale di Lille, luogo dove è in corso il processo a carico dell’ex direttore generale del Fondo monetario internazionale.
Nello specifico, per Strauss- Kahn (64 anni), l’accusa è: concorso in sfruttamento aggravato della prostituzione. Tra il 2008 e il 2011, quando era alla guida del Fmi, sarebbero stati spesi oltre 100 mila euro per i festini “in suo onore”.
I soldi in questione non provengono direttamente da lui, bensì da due amici imprenditori: Fabrice Pazskowsky e David Roquet, desiderosi probabilmente di ingraziarsi l’uomo che sarebbe diventato il nuovo inquilino dell’Eliseo, dopo Sarcozy.
Seno nudo, mutandine e tacchi alti per supportare le pari opportunità e combattere prostituzione e turismo sessuale; le ragazze del collettivo Femen sono diventate un fenomeno mediatico in tutto il mondo. Fuori dal tribunale un gruppo di attiviste in topless ha assaltato l’auto di Strauss- Kahn al grido di “papponi e clienti. Tutti condannati”.
Femen contro Strauss- Kahn, sottoposto al processo in cui si parla di orge: “assurdo, illogico, vengo giudicato per le mie pratiche sessuali!” parole che confermano l’indignazione di Dominique Strauss- Kahn, di fronte al nuovo resoconto dei dettagli riguardo le disparate pratiche sessuali, che quest’ultimo avrebbe organizzato a Washington, Bruxelles e Parigi.
“Non sapevo che alcune ragazze incontrate alle feste erano prostitute, altrimenti avrei rifiutato di partecipare, ho orrore delle prostitute!”. Non ha negato, insomma, quello che è accaduto nei vari alberghi, ma più che orge Strauss – Kahn fa riferimento a “parentesi ricreative” in compagnia di donne libertine come lui.
Inoltre ha voluto sottolineare che non solo non ha mai pagato nessuna donna per prestazioni sessuali, ma era addirittura ignaro che qualcuno avesse ricevuto un compenso per quelle notti di passione.
In disaccordo con la sua tesi, le due escort che hanno già deposto in aula, le quali sottolineano la brutalità dell’ex Ministro dell’economia.
“Non poteva ignorare che fossi una prostituta” ha spiegato Mounia che per una notte ha ricevuto 500 euro.
Questa ragazza di origini marocchine, ha raccontato in lacrime di un rapporto contro natura, imposto dallo stesso Strauss – Kahn nel 2009: “piangevo e dicevo che mi faceva male, era chiaro che non fossi contenta, nonostante fossi consenziente perché avevo bisogno di quei soldi”.
Le accuse più pesanti riguardano la testimonianza di Jade, la donna che lo accompagnò presso uno dei festini della capitale belga, intrattenendosi con lui in una camera d’albergo nel 2009.
“Nessun cliente mi ha mai fatto ciò che mi fece lui”, dichiara la donna, “ogni volta che guardo la sua foto, rivivo quella sodomia che mi si rivolta dentro” aggiunge.
Al Murano (hotel di Parigi) era un carnaio, dove lui unico uomo sul letto con intorno sette o otto donne.
Strauss – Kahn si è detto molto dispiaciuto, in questo processo dove rischia una condanna a dieci anni di carcere e una multa pari a 1,5 milioni di euro.
Non è possibile prevedere come l’ex ministro dell’economia uscirà fuori da questo scandalo, una cosa è certa però: la reputazione e la carriera di uno degli uomini politici più apprezzati dall’ opinione pubblica, saranno giustamente compromesse.