Dal 14 febbraio al 3 maggio Villa Guariglia, a Vietri sul mare, rende omaggio all’artista e ceramista salernitano Ugo Marano, scomparso nell’ottobre 2011, con la mostra “Ugo Marano. Il popolo di Dio e altra ceramica”.
La mostra ripercorre l’“arte fatta ceramica” di uno dei più grandi esponenti in materia sino a giungere al tema principale della mostra, ovvero il “popolo di Dio”: sessanta piccole sedie ( le Signore, come amava chiamarle l’artista) raffiguranti gli incontri, i viaggi che hanno segnato la crescita artistica di Marano. Altra attrattiva saranno i noti “vasi del terzo millennio”, quelli che fungendo da strumenti musicali, producono un suono meraviglioso.
Ugo Marano, grazie alla suo influente lavoro al recupero e al rilancio della nota ceramica vietrese, ha potuto portare la sua arte in tutto il mondo, esponendola alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venezia, arrivando a Parigi e Olanda, conducendo anche seminari e collaborando al restauro dei mosaici della Cattedrale di Amalfi, di Salerno e di Potenza. Nel 1995 ha creato la famosa “Fontana Felice” a Salerno e nel 2002 gli è stata affidata la costruzione della Stazione di Salvator Rose a Napoli.
Nel 2003 gli è stata consegnata dall’Università di Salerno la Laurea ad honoris causa in Scienze della Comunicazione e nello stesso anno, una delle sue opere più celebri “Umano disumano animale, più che umano divino” è stata parte integrante del corso di studi della specializzazione in Storia dell’Arte all’Università di Siena.
Non sorprende che Massimo Bignardi, direttore del Museo-Frac Baronissi, abbia voluto rendere omaggio a questo grande artista poiché, come ha commentato Giuseppe Canfora, Presidente della provincia di Salerno “Marano ha scritto pagine nuove ed entusiasmanti della storia della nostra ceramica.”
Giulia Caramiello