Fino al 2013 si conosceva solo un bozzetto del “Ritratto di Isabella d’Este” di Leonardo Da Vinci, ma nell’ottobre di quell’anno è stato ritrovato l’originale nel caveau di una banca privata di Lugano, in Svizzera.
L’indagine è partita proprio nel 2013, curata dalla Guardia di Finanza di Pesaro, da una segnalazione riguardante un avvocato di Pesaro, trovato in possesso di un mandato per vendere un dipinto olio su tela, di 61 x 46,5 cm, raffigurante Isabella d’Este ad un prezzo non inferiore ai novantacinque milioni di euro. Il quadro è stato esportato clandestinamente e, quindi, la Procura della Repubblica di Pesaro ha richiesto assistenza giudiziaria internazionale finalizzata al sequestro del quadro.
Dal momento in cui l’autorità giudiziaria di Lugano ha eseguito una richiesta di rogatoria internazionale, sono venute a sovrapporsi le indagini riguardanti i reati fiscali, le truffe assicurative e quelle circa l’esportazione clandestina del dipinto. Si è venuta a creare così la collaborazione tra il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pesaro e il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Ancona.
Dopo tale collaborazione, l’indagine pare essere giunta ad un punto di svolta proprio il 9 febbraio 2015 , quando c’è stata una nuova richiesta di assistenza giudiziaria che ha portato al sequestro del dipinto e del contenuto di una cassetta di sicurezza della stessa banca. Il sequestro è avvenuto in seguito ad una serie di avanzate trattative al fine di vendere l’opera al prezzo di circa 120 milioni di euro.
Il quadro sarebbe attribuibile a Leonardo Da Vinci, pienamente compatibile con la pittura dell’inizio del XVI secolo, non sulla base di supposizioni, ma in seguito a pareri espressi da esperti e perizie effettuate con la fluorescenza.
Gli inquirenti procedono per associazione per delinquere finalizzata all’illecita esportazione di opere d’arte, in assenza di licenza di esportazione e, inoltre, per ulteriore associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe a danno di società di assicurazione.
La storia dell’opera in questione è misteriosa e straordinaria al tempo stesso e appena esso farà ritorno in Italia studiosi ed esperti provvederanno ad approfondire le precedenti perizie e a farne di nuove per confermare la paternità del dipinto.