Un episodio di profondo razzismo e antisemitismo, quello verificatosi a Napoli, nel liceo “Margherita di Savoia”.
Una grande svastica, disegnata sulla lavagna, accompagnata da sei più piccole. A scoprire per prima il disegno razzista, l’insegnante Angela Yael Amato, docente di musica nell’istituto. Il violino disegnato in basso a destra, lascia chiaramente intendere che il messaggio fosse indirizzato alla professoressa, di religione ebraica, nonché stimata violinista.
La Amato si è subito rivolta alla preside e ha reso noto l’accaduto con una mail alle autorità, tra le quali il sindaco Luigi De Magistris e il presidente alla quinta Municipalità Mario Coppeto.
“Data la gravità dell’accaduto – scrive l’insegnante nella mail – chiedo che sia fatta una Giornata della Memoria nel Liceo, dove invito il Sindaco De Magistris, il dottor Mario Coppeto e la consigliera Cinzia Del Guidice, per parlare di cosa è stato il Nazismo, e per parlare di Legalità. Con l’auspicio di un intervento immediato e forte contro ogni discriminazione e contro ogni incitamento al Nazismo e a ciò che non è permesso dalla legge Italiana”.
L’insegnante, sconvolta, racconta di aver notato, anni addietro, comportamenti razzisti tra gli alunni, ma che mai si era arrivati a una dimostrazione così palese: “Non era mai accaduta una cosa del genere, mai si erano verificati episodi di razzismo. In realtà avevo notato atteggiamenti scostanti di alcuni studenti anni fa quando organizzammo la giornata sulla Shoah a scuola. In quest’occasione mi sarei aspettata un’immediata denuncia da parte della preside, invece la svastica è stata subito cancellata dalla lavagna senza che sia stato preso poi alcun provvedimento”.
Il presidente Coppeto, toccato dall’ accaduto e dal messaggio della professoressa, scrive sui social: “Solidarietà ad Angela Amato e a tutta la comunità ebraica di Napoli. Grave ed inquietante l’atto che si è consumato al Liceo Margherita di Savoia di Napoli. La professoressa Angela Amato è una sensibile musicista. La scorsa domenica Angela è stata ospite dalla Municipalità 5 dove si è svolto un concerto in memoria delle vittime del nazismo. Come penso da sempre, non bisogna mai abbassare la guardia perché la banalità del male è sempre dietro l’angolo e a noi spetta il dovere di sorvegliare l’angolo” e ancora “giustificare l’accaduto definendolo una bravata è profondamente sbagliato e significa non aver fatto bene il proprio lavoro come comunità educante”.
L’episodio si annovera tra i più crudi e gretti di questo 2015, in Italia, sintomo di una gravissima situazione di odio religioso largamente diffusa –purtroppo- fra i giovani, la componente sociale che più dovrebbe essere informata e sensibilizzata sull’argomento.
“Per non dimenticare”: così recita lo slogan più celebre utilizzato durante la giornata della memoria che si celebra il 27 Gennaio.
Ricordare per non ripetere.
Questo l’intento che, a quanto pare, stenta a trovare concreto riscontro nella realtà.