MOSCA- Ieri il leader francese e la cancelliera tedesca hanno incontrato Putin in un incontro a porte chiuse al Cremlino. Due gli obiettivi: bloccare l’escalation della crisi ucraina e spingere le parti ad accettare un cessate il fuoco.
L’incontro con il presidente russo non ha dato risultati. Si attende il confronto telefonico di domenica tra i tre leader, ai quali parteciperà anche il Capo dello Stato ucraino Petro Poroshenko. Nel frattempo, gli staff diplomatici dei tre Paesi cercheranno di definire un documento congiunto sull’attuazione dell’accordo per la tregua raggiunto il 5 settembre scorso a Minsk e mai confermato.
Una missione non facile, ma necessaria dopo l’intensificarsi del conflitto nelle ultime settimane. Infatti, si sono moltiplicati gli scontri tra le truppe di Kiev e i ribelli separatisti filorussi. Una escalation del terrrore portata avanti con la conquista dell’aeroporto di Donetsk, coi bombardamenti alla città portuale di Mariupol e con il bilancio di decine di morti anche tra i civili. Un conflitto che sinora ha prodotto 980mila sfollati interni e che ha portato circa 600mila ucraini a chiedere asilo politico nei paesi confinanti, in particolare in Russia.
Sul fronte Nato, la situazione è tutt’altro che tranquilla. Negli ultimi giorni era stata molto dibattuta la questione della cosegna delle armi letali da Washington a Kiev: ciò aveva provocato la dura reazione di Putin, che aveva avvertito che tale gesto avrebbe provocato un “ danno colossale” ai rapporti tra i due Paesi. E non meno provocatorie sono state le parole del vice presidente americano Joe Biden, che accusa Mosca di “violare qualsiasi tipo di accordo” e di inviare “mercenari e blindati” nell’est del Paese.
Mentre i vari leader europei si confrontano nella speranza di un accordo , a Debaltsevo viene proclamata la tregua umanitaria: gli abitanti di Debaltsevo, nel Donetsk, verrano evacuati verso le aree controllate dai ribelli, lontane dai combattimenti dalle ore 9 alle 18 di oggi. Diplomazia, sanzioni, poi di nuovo diplomazia: riusciranno le trattative di pace a superare le aspirazioni dei singoli Stati? Lo scopriremo solo nei prossimi giorni (si spera).