Tutti i dipendenti comunali transgender di Torino finalmente potranno esibire il loro tesserino identificativo con il nome desiderato, anche senza aver cambiato sesso poiché la legge italiana permette il cambio del nome solo dopo l’operazione.
“Un operaio sereno lavora meglio” ha commentato il Responsabile dello SpoT (sportello transgender) C. Ballarin.
L’iniziativa è opera del Coordinatore dell’ Associazione lgbt, A. Battaglia che già lo scorso novembre al Trans Freedom March (in memoria delle vittime di transfobia) insieme ad altri attivisti avevano manifestato quest’esigenza al Sindaco Fassino, spiegando le innumerevoli difficoltà burocratiche che devono affrontare le persone transessuali. Il prossimo passo sarà permettere che questo avvenga anche per i documenti d’identità.
Questo è stato possibile perché “i dipendenti vengono identificati con un codice numerico che porta ad un registro dove sono iscritti tutti i loro dati anagrafici”, spiega l’Assessore al Personale Passoni che insieme all’ Assessore alle Pari opportunità di Torino, I. Curti, hanno immesso questa circolare interna.
Un altro passo avanti a favore dell’integrazione, mossa dalla città italiana più sensibile in materia di pari opportunità e diritti umani.
Giulia Caramiello