Profumo di pomodoro, basilico e mozzarella, ambiente caldo e persone accoglienti. Sembra di essere in una tipica pizzeria nel cuore di Napoli. Invece no, ci troviamo in Giappone dove, proprio in questi giorni, l’imprenditore 75enne Haruto Hashizume San è stato nominato fiduciario per Tokyo e la regione del Kanto dall’Associazione verace pizza napoletana (Avpn), i cui dirigenti gli hanno consegnato la tarda ufficiale in occasione della convention annuale.
«La cosa più importante è la maestria del pizzaiolo, le sue braccia, le sua mani», ha detto Haruto, per questo le “mani in pasta” le mette Simone Sarnacchiaro, napoletano, 25 anni. Il nome del locale nella capitale nipponica è “la piccola tavola” che deve la sua fama non solo alle braccia partenopee, ma anche agli ingredienti esclusivamente campani, il forno a legna e il personale composto da 25 membri (compresi i familiari) per un totale di 70 coperti.
L’attività dell’imprenditore giapponese non si ferma alla sola pizzeria d’ispirazione campana, ma si estende ad altre due proprietà: la trattoria “La Farinella”, specializzata nella cucina italiana e l’enoteca “Yamazikiya”, dove vengono venduti anche vini campani. Un vero e proprio business, quello della diffusione delle specialità italiane, che comporta, però, oltre al profitto, impegno e sacrificio ”C’è tanto guadagno – ammette Haruto – ma devi impegnarti con sacrificio e passione e, soprattutto, motivare e pagare bene i tuoi collaboratori. Un pizzaiolo professionista guadagna 4.600 euro lordi (poco meno di 2.700 netti), ma vanno valorizzati tutti nella giusta misura, dai camerieri ai fornitori”. Nonostante tutto, però, Haruto porta sempre con sé il ricordo di Napoli e dei napoletani: «cerco di fare uno sforzo per capire e comprendere quando vedo sporcizia per qualche strada, ma resto comunque incantato dalla gente, dalla personalità dei napoletani».
Ai colleghi pizzaioli, invece, dice: «non ho nulla da insegnare a veri e propri maestri, però invito tutti ad associarsi all’Avpn per crescere insieme, per mantenere il marchio della qualità nel mondo». La pizzeria giapponese fornisce ancora un esempio di come la tradizione di Napoli faccia il giro del mondo e diventi universale, riuscendo a rapire anche il cuore di chi, come Haruto Hashizume San, proviene da una cultura completamente diversa.
Miriam Maiello.