Nei giorni scorsi, tra i banchi delle scuole elementare e media site in via Modigliani a Cercola, aleggiavano allarmismo ed apprensione, in virtù di un sospetto caso di meningite ipotizzato ai danni di una donna residente del posto, ricoverata in ospedale.
Le madri chiedevano un repentino intervento dell’Asl, delle istituzioni e delle forze dell’ordine e, come tristemente accade in questi labili e tortuosi scampoli di poca lucidità, qualcuno ne ha approfittato per “montare un caso”.
Pertanto, abbiamo ritenuto opportuno interpellare il primo cittadino di Cercola, il sindaco Vincenzo Fiengo, riguardo questa delicata questione.
Sindaco, Cercola sta vivendo giorni particolarmente turbolenti, in virtù di un allarme che si è rivelato poi infondato. In che modo vuole replicare a chi l’ha tacciato di “assenteismo”?
“In merito alle tante polemiche avanzate dai soliti delatori che quotidianamente cercano di attaccare la mia persone, indipendentemente dal mio operato politico ed istituzionale, sul possibile caso di meningite, la mia coscienza è più che pulita, in quanto ho agito in base alle mie competenze istituzionali, schierandomi sin da subito, insieme all’assessore Luigi Di dato, in prima linea accanto ai presidi e ai genitori. Siamo stati all’Asl ho ricevuto centinaia di telefonate, ho contattato personalmente l’ospedale per essere tempestivamente informato in merito al quadro clinico relativo allo stato di salute della nostra concittadina e sin da subito ho tranquillizzato tutti, madri in primis, sul caso. Un caso che in realtà non è mai esistito. Alcuna nota poteva essere diramata dall’Asl, in quanto, sin dai primi accertamenti venivano escluse patologie che necessitavano di protocolli specifici. Nonostante ciò, il trambusto mediatico non si è placato, pertanto ho ritenuto opportuno procedere ad una richiesta specifica all’Asl competente per poter ulteriormente rassicurare i cittadini. E’ chiaro che chi ha dei figli possa, poi, decidere di agire secondo coscienza e non mi sento di giudicare chi ha scelto di tenere i bambini a casa, nonostante non sia stata emessa alcuna ordinanza di chiusura delle scuole.”
C’è addirittura chi l’accusa di non aver utilizzato Facebook per rassicurare i cittadini?
“Sulla questione relativa all’utilizzo di Facebook, posso dire che è mia premura rispondere in privato, quotidianamente, ai miei cittadini, ma in pubblico preferisco non espormi in merito alle dinamiche amministrative e politiche, piuttosto approfitto della visibilità fornita dal diffuso social network solo per pubblicizzare qualche evento che possa dare lustro alla nostra città. Mi spiace che qualcuno, non abbia perdo l’occasione per dimostrare la sua pochezza e speculi anche su esternazioni che riguardano la mia sfera personale e familiare o di diverta a prendere di mira qualche mia passione.”
In virtù di quanto accaduto in questi ultimi giorni, cosa vuole dire ai cittadini?
“Sono MOLTO amareggiato per questo vortice mediatico costruito sul nulla: un atto, prima di tutto, offensivo nei riguardi di una famiglia della nostra comunità alla quale esprimo tutta la nostra vicinanza e solidarietà, oltre che vergognoso, perché utilizzare il dramma di una persona per far leva sull’opinione pubblica con il chiaro intento di infangare l’operato dell’amministrazione comunale, è una condotta che non può essere definita in altri modi. Le dicerie, le chiacchiere, le illazioni generate per fomentare acredine e malcontento non fanno onore alla nostra città e proprio per questo motivo invito i cittadini a nutrire maggiore fiducia nelle istituzioni scolastiche che dal primo momento hanno comunicato che non esisteva alcun reale pericolo. Penso che questo adesso debba essere il momento del silenzio ed attendere fiduciosi che la nostra concittadina ritorni presto a casa.”