Martedì 17 febbraio si celebrerà il 415° anniversario della morte di Giordano Bruno. Condannato come “heretico impenitente” e bruciato sul rogo in Campo de’ Fiori a Roma nel 1600, il suo inquisitore fu il Cardinale Bellarmino.
L’esponente del nuovo rinascimento napoletano verrà commemorato nel complesso di San Domenico Maggiore, dove Bruno cominciò i suoi studi. L’evento si terrà dalle ore 16,15 alle 19.30 in un convegno intitolato: “Giordano Bruno e il nuovo Rinascimento napoletano”.
Sarà proiettato il corto “Eroico furore” del regista Afro de Falco, socio fondatore dell’A.S.C.I., che affronterà il pensiero del filosofo nolano.
Interverranno numerosi esponenti della cultura napoletana, quali: lo studioso Guido del Giudice, presidente della Giordano Bruno Society, Clementina Gily, Professoressa associata di Educazione all’Immagine dell’ Università Federico II di Napoli, Salvatore Forte, membro del Centro Studi Rosacroce e socio fondatore dell’A.S.C.I. (Associazione Scuola di Cinema di Napoli), per il Comune di Napoli il Consigliere Francesco Vernetti.
L’importanza di Giordano Bruno è di quelle influenti, la sua filosofia di certo non si è spenta con lui. Portò, infatti, all’abbattimento delle barriere tolemaiche, rivelò un Universo molteplice e non centralizzato e aprì la strada alla rivoluzione scientifica; Bruno era un precursore di alcune idee della cosmologia moderna, come il multiverso, ed era considerato un martire dal libero pensiero.
Una delle sue opere principali è sicuramente “Il Candelaio”, una commedia in cinque atti in cui alla complessità del linguaggio, un insieme di latino, toscano e napoletano, corrisponde l’eccentricità della trama, fondata su tre storie parallele. Commedia ambientata nella Napoli-metropoli del secondo Cinquecento, lo stesso autore si definisce “un accademico di nessun accademia” dotato di ilarità e tristezza.
Il programma della giornata è il seguente: