Pomigliano d’Arco- Marco Cusano, 49 anni, ex dipendente della Fiat (licenziato a Giugno) aveva dichiarato Lunedì: ” Domattina non appena il presidente della Repubblica giurerà, io mi crocifiggerò davanti alla Fiat di Pomigliano” . Detto fatto. Martedì mattina, l’ex operaio ed esponente del comitato “Cassintegrati e licenziati Fiat” viene trovato legato ad una croce di legno dinanzi allo stabilimento. Fortunatamente, la crocifissione è fittizia, ma efficace appare il messaggio diretto al Quirinale : “Se lui è il presidente dei più deboli, allora ci deve aiutare perché noi siamo dei poveri cristi”.
E al posto della consueta scritta “Inri”, sulla croce campeggia a caratteri cubitali la scritta: “Jobs act è la fine dei diritti”.
Inoltre, stamane, Marco Cusano insieme ad altri suoi 5 colleghi si è presentato davanti al Quirinale chiedendo di consegnare una lettera al Presidente Mattarella. Chiedeva di far sì che venisse rispettata la legge Fornero, che prevede la causa in 40 giorni. Perché, aggiunge Cusano: “Io dal mese prossimo sarò senza sussidio di disoccupazione. Non possiamo rimanere in bilico per anni.”
La protesta di Marco Cusano,dunque, va ad inserirsi nella situazione precaria e instabile dell’intero stabilimento“ Gold metal“ della Fiat. Nel corso dello scorso anno, gli addetti alla produzione erano stati messi in cassa integrazione più di venti volte. E all’inizio del 2015, c’era stata un’altra cattiva notizia: lo stop doveva durare fino al 2 febbraio.
Si parla, allora, dell’ “isola della cassa integrazione” come “unico reality reale”: i naufraghi sono gli operai e le loro famiglie, ma gli spettatori? Qualcuno parla delle istituzioni…