Cose da salvare in caso di incendio (Tea, Milano 2011, traduzione di Silvia Piraccini, 323 pp.) è il primo romanzo di Haley Tanner. Il titolo originale è molto più immediato: Vaclav & Lena. Ma le scelte editoriali italiane sono a volte un po’ astruse, si sa, specie quando si tratta di tradurre i titoli.
La storia è quella, per l’appunto, di Vaclav e Lena, ed è il loro amore profondo che costituisce il perno di questo romanzo dolcissimo e toccante. I due si conoscono a soli cinque anni e da allora sono inseparabili. Vaclav è figlio di emigrati russi, Lena ha le sue stesse origini ma non conosce i genitori e vive con una zia che lavora in un night club e la trascura. A unire i due bambini è la consapevolezza che l’uno ci sarà sempre per l’altro, oltre a un grande sogno: Vaclav vuole diventare un mago famoso in tutto il mondo e fare di Lena la sua incantevole assistente.
Vaclav e Lena sono uniti dall’amore e da un affetto profondo e viscerale. Sono l’uno per l’altra un appoggio, una risorsa, una fonte di gioia e di forza. Vaclav è per Lena “un posto dove andare”: rappresenta per lei la sicurezza, il calore, il conforto amorevole di una casa e della famiglia che non ha mai avuto. Lena è per Vaclav ciò che lui salverebbe in caso di incendio:
C’è un branetto sugli incendi. Poi ci sono delle domande sulla sicurezza antincendio. Poi si chiede ai bambini di discutere con il loro gruppo su che cosa metterebbero in salvo, a casa loro, se scoppiasse un incendio. Vaclav […] Decide di dare una risposta falsa, perché lo imbarazza dire che cosa salverebbe davvero da un incendio. La cosa che davvero salverebbe in caso di incendio è Lena.
Un giorno però, Lena sparisce misteriosamente, e da allora il pensiero di Vaclav sarà sempre rivolto all’amica perduta e al desiderio di ritrovarla.
Lo stile del romanzo è diretto e immediato, anche grazie alla narrazione al tempo presente (un tratto peraltro frequente nei romanzi contemporanei di lingua inglese), fatta eccezione per i flash back che ricostruiscono i primi anni di vita dei due protagonisti.
Con un linguaggio semplice ma mai banale, toccante ma mai melenso o gratuito, la Tanner ci conduce per mano, con sobrietà e grazia, nella vita di questi due piccoli protagonisti, fatta di emozioni genuine e piccoli drammi quotidiani, come ad esempio la difficile integrazione nella “terra delle opportunità”, l’America. Il tema dell’integrazione è affrontato con delicatezza e umorismo dalla Tanner, soprattutto attraverso lo splendido personaggio di Rasia, madre di Vaclav, una donna coraggiosa che ha dovuto sobbarcarsi il sacrificio di abbandonare il proprio paese di origine, in frantumi dopo il crollo del comunismo, ed emigrare in una terra così diversa, nella quale lei non si integrerà mai del tutto, perché per lei è troppo tardi. Troppo estranea allo stile di vita americano, troppo diversa rispetto alle sue coetanee autoctone, madri rampanti, belle e attente all’aspetto fisico, Rasia vedrà comunque i suoi sacrifici ricompensati quando il figlio avrà introiettato la cultura statunitense e sarà diventato un perfetto teenager americano, accettato dalla società ma un po’ più distante da lei rispetto a prima. È un romanzo godibile che si legge con un perenne sorriso sulle labbra, che sia di divertimento o di tenerezza, grazie alla straordinaria sensibilità dell’autrice, che restituisce con leggiadria e immediatezza le emozioni dei personaggi. Vaclav è un bambino saggio e sensibile, Lena è una bambina intelligente e complicata, e i due insieme si completano e si compenetrano. VacLena, una cosa sola, come spiega Vaclav all’amica nel tentativo di illustrarle il meccanismo delle divisioni in colonna.
“Ricordati che ogni VacLena ha bisogno di due sedie e non possono separarsi.” “Perché non possono?” “Perché no” risponde Vaclav, “perché se no c’è il resto, che è la prossima cosa che faremo.” “Cosa vuol dire ‘resto’?” chiede Lena. “Il resto è quando dividiamo VacLena e rimane, mettiamo, un solo posto … una sola sedia. Allora c’è o solo Vaclav o solo Lena.” “E questo è impossibile” conclude Lena.
Haley Tanner è nata a New York nel 1982, vive a Brooklyn e Cose da salvare in caso di incendio è il suo primo romanzo, che la scrittrice ha dedicato al marito Gavin, morto di cancro a soli 31 anni. Di sé dice che ama, nel tempo libero, essere una frana a yoga, correre lentamente, e coccolare qualsiasi cane le capiti sotto mano.
Isabella Galazzo