Ennesima giornata da incubo in Campania. Anche oggi, nel capoluogo, così come nelle province, si osteggiano danni e disagi sortito dalle a dir poco avverse condizioni climatiche che troneggiano sull’intera regione, tenendola in ostaggio da oltre 24 ore.
Ed è finanche preannunciato un peggioramento delle condizioni meteo.
Collegamenti marittimi a singhiozzo questa mattina nel golfo di Napoli a causa di un forte vento ed un mare forza 6-7, al momento solo alcuni traghetti effettuano le corse. Scuole chiuse e strade allagate questa mattina in numerosi comuni del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro, a sud di Salerno, a causa delle abbondati precipitazioni piovose.
A Sapri e a Vibonati per effetto della pioggia e di forti raffiche di vento, risultano scoperchiati numerosi tetti di abitazioni.
A Policastro, poi, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire più volte la notte scorsa per allagamenti di scantinati: si è resa necessaria l’evacuazione di alcune famiglie le cui abitazioni a pian terreno sono state invase dall’acqua. Nel Vallo di Diano, da ieri mattina, sono interdette al traffico veicolare diverse arterie stradali. Il fiume Tanagro ha tracimato tra Padula e Buonabitacolo, in contrada Tempa Molino. Tra i territori comunali di Atena Lucana e San Rufo, sul rettilineo di San Marzano, hanno rotto gli argini due torrenti con il conseguente allagamento di tutti i terreni circostanti.
In tutta la provincia di Salerno, i vigili del fuoco hanno effettuato circa 150 interventi.
Esondato il Sele in più punti nelle località «Brecciale», «Trentalone» e Via della Riforma, nel Comune di Capaccio Paestum, allagando numerose abitazioni e alcune aziende casearie. Nella tarda serata di ieri sono state evacuate una decina di famiglie, mentre numerose altre hanno deciso di lasciare le case preoccupate per l’innalzamento del livello del fiume. Sul posto lavorano ininterrottamente il personale del Nucleo di Protezione Civile del Comune di Capaccio Paestum, volontari e gli uomini della Croce Rossa, oltre ai vigili del Fuoco, carabinieri, polizia municipale e gli operai del Consorzio di Bonifica di Paestum.
L’area interessata dall’esondazione era già finita sott’acqua nel 2010 e lo scorso anno. Anche allora, numerose famiglie erano state evacuate mentre si contarono danni incalcolabili alle colture e negli allevamenti zootecnici.
«Siamo stati lasciati soli». È il commento del primo cittadino di Capaccio Paestum (Salerno), Italo Voza, impegnato in queste ore a fronteggiare l’esondazione del fiume Sele, tracimato in più punti a causa delle abbondanti piogge cadute nella giornata di ieri e che ha costretto numerose famiglie ad abbandonare le proprie abitazioni.
«Solo alle 22 di ieri sera abbiamo avuto l’intervento di supporto di un nucleo di Vigili del Fuoco. È vergognoso – prosegue il primo cittadino del Comune salernitano – che le autorità ed gli organi competenti facciano poco o meglio niente per risolvere i problemi degli argini e dell’alveo del fiume. Dopo anni di totale immobilismo, ho voluto fortemente porre la questione Sele all’attenzione della Prefettura, della Regione e del Genio Civile con incontri e riunioni. Chiedo con forza che vengano finanziati dalla regione Campania i progetti presentati dai Consorzi di Bonifica di Sinistra e Destra Sele, superando le beghe della burocrazia e dei signori del »no« ad ogni costo, che frenano ogni iniziativa». «La Giunta comunale – conclude Voza – adotterà immediatamente le misure per la dichiarazione dello stato di calamità e il ristoro dei danni, nonché la proposta di sospensione e proroga dei tributi comunali. Chiedo ai cittadini di sostenere la mia azione nei prossimi giorni con iniziative di protesta ferma e forte».