Circa 2 milioni di euro: questa la somma fruttata dal un traffico illecito di rifiuti speciali e ordinari e di rame nel palermitano. L’operazione, condotta in collaborazione con la Polfer della Campania e della Lombardia dove sono stati individuati altri terminali del traffico, ha messo a fuoco la base dell’illecito: il paese di Carini. Nove gli arresti domiciliari: Baldassare Marino, 63 anni, titolare della Fondi-Metal di Carini; Vincenzo Marino, 60 anni, socio e dipendente della medesima società; Francesco Paolo Marino, 34 anni; Vincenzo Martines, di 46; Luigi Morici, di 44; Domenico Contrò, di 60; Luigi Di Lorenzo, 60 anni, procuratore della Metal Group srl di Napoli; Antonio Vivacqua, 34 anni, amministratore della F.V. metalli di Milano; Francesco Alfarano, 49 anni, amministratore unico della Faro srl e della Almet srl di Marcianise in provincia di Caserta.
L’operazione è partita da un controllo alla Fondi Metal di Carini dopo un consistente furto di rame risalente al 2010. Tante le incongruenze nella tenuta dei registri dei rifiuti, 4 anni di indagini, grandi quantità di rifiuti metallici non censiti smaltendo quasi il 50% in più rispetto ai limiti di legge: queste alcune scoperte. Tutto questo sarebbe avvenuto sia durante il periodo di emergenza rifiuti, e dunque con l’area sottoposta a leggi speciali, che in periodi di gestione ordinaria. La società, come accade solitamente in questi casi, è finita sotto sequestro ed è stato nominato un amministratore giudiziario per gestirla. Il complesso meccanismo è stato interrotto grazie alle indagini condotte dai Pm di Palermo Gery Ferrara e Claudia Bevilacqua, coordinati dal Procuratore Aggiunto Salvatore De Luca, che hanno accertato una serie di condotte finalizzate al traffico illecito di rifiuti speciali.