Si terranno oggi, sabato pomeriggio, nel Duomo della sua Desenzano, dalle 15, i funerali di Francesco Branchi, lo studente italiano deceduto a Nimega, piccola città del sud dell’Olanda, a pochi chilometri dalla Germania, dove si trovava per ragioni legate agli studi.
Classe 1990, tutti lo chiamavano “Frankie”, nato e cresciuto a Desenzano. Aveva studiato al Bagatta, si era diplomato al liceo classico. Si era poi trasferito a Venezia, dove per anni ha frequentato la facoltà di lingue dell’università di Cà Foscari, corso di laurea in lingue orientali: si era specializzato nel giapponese. Aveva girato l’Europa con il progetto Erasmus, proprio come ha fatto nell’ambito di quello che si è rivelato essere il suo ultimo, tragico viaggio, non aveva mai smesso di collaborare con l’università. Ai suoi amici raccontava di come non avrebbe mai voluto smettere di viaggiare.
Conoscenti e coetanei lo ricordano come un semplice e sempre sorridente, con una passione sfrenata per la vita e la voglia di cambiare il mondo a tutti i costi. Leggeva, si informava: in tanti ricordano le lunghe discussioni, a parlare di politica e di futuro. Nel 2012 il suo nome era pure apparso nelle liste elettorali, candidato con la compagine di “Desenzano in Movimento” alle ultime elezioni comunali.
Grande appassionato di musica, per qualche tempo si era riscoperto chitarrista: aveva suonato qua e là, aveva portato la sua chitarra con sé, anche a Venezia. Lo ricordano con affetto anche gli amici del Collettivo universitario che frequentava.
25 anni ancora da compiere e tanta voglia di vivere stroncata da quella caduta dalla finestra di casa a Nimega. Sembra si sia trattato di un terribile incidente.
A piangere la morte di Frankie, oltre a tantissimi amici, ci sono mamma Luisa e papà Stefano, la sorella Valentina.
Un dolore indicibile condiviso dall’intera comunità bresciana, scossa e sconcertata da questa tragedia scaturita da un’atroce fatalità.
Fonte: bresciatoday