Pianura da diverso tempo è uno dei tanti teatri della città che ospita una cruenta lotta tra clan rivali. Il gruppo criminale Pesce/Marfella osteggia il clan Mele. Una guerra a suon di spari, profusi per rimarcare la rispettiva egemonia.
Ed è proprio in questo contesto che, secondo gli investigatori, si colloca l’attentato subito da Orefice, un uomo ritenuto vicino al clan Mele e che lo scorso 16 ottobre, fu raggiunto alla schiena da tre colpi d’arma da fuoco calibro 9×21, esplosi da ignoti sicari. L’episodio fece clamore perché Orefice, che riuscì a mettersi in salvo barricandosi all’interno del proprio appartamento, pubblicò su facebook un messaggio di sfida contro i suoi sicari affermando: “il leone è ferito ma non è morto….”, unitamente ad immagini delle ferite riportate e quelle di armi, finalizzate a lasciar intendere di essere pronto ad impugnarle per vendicarsi.
In seguito a quell’episodio, in effetti, nell’area di Pianura si è registrato un aumento delle azioni di rappresaglia, che confermavano l’esistenza di una pericolosa contrapposizione tra esponenti dei due clan rivali, finalizzata al controllo delle attività illecite, in particolare l’oggetto di contesa più ambito è il controllo delle piazze di spaccio della zona e dell’attività estorsiva.
In questo quadro si colloca “l’avvertimento” inscenato lo scorso 12 dicembre, da parte dello stesso Orefice che con un complice ha esploso diversi colpi di pistola contro l’abitazione di un pregiudicato di Pianura ritenuto appartenente al clan Pesce/Marfella. Un’ora dopo, ignoti esplosero numerosi colpi d’arma da fuoco danneggiando l’abitazione della madre di Orefice a Pianura. Il 22 gennaio ignoti incendiano la porta d’ingresso dell’abitazione, ad un’autovettura ed un motociclo riconducibili a parenti di Orefice.
Proprio per gli episodi di cui si è reso autore lo scorso 12 dicembre, quest’oggi, sono scattate le manette per Orefice: le indagini, delegate alla Squadra Mobile di Napoli sono la conseguenza delle recenti fibrillazioni monitorate nella zona di Pianura che hanno visto la contrapposizione tra fazioni criminali rivali finalizzata al controllo delle attività illecite, con particolare riferimento alla gestione delle aree di spaccio.