Ieri nel carcere Pagliarelli di Palermo Ciro Carrello, nipote del pentito Benito Morsicato, è stato trovato con il capo avvolto in un lenzuolo.
Da poco aveva svelato ai magistrati i retroscena legati ad alcune rapine: i pm sarebbero stati informati dal mafioso pentito riguardo ai nomi dei membri di una banda a cui Cosa nostra si rivolgeva da tempo.
Il ventiseienne era stato arrestato a novembre con l’accusa di favoreggiamento nei confronti del boss Matteo Messina Denaro: derubò, insieme ai suoi complici, un deposito della Tnt di Campobello di Mazara di proprietà di una ditta riconducibile a Cesare Lupo, uomo d’onore dei boss Graviano.
Nato a Napoli ma residente a Bagheria (Pa), al momento del decesso si trovava nella sua cella in isolamento. Ora gli inquirenti stanno analizzando il cadavere e il biglietto che lui stesso avrebbe lasciato, in quanto una minaccia ricevuta recentemente dall’uomo potrebbe aprire la via dell’omicidio piuttosto che quella del suicidio: un altro detenuto ritenuto vicino al boss latitante Denaro gli avrebbe inviato un messaggio in cui gli “consigliava” di occuparsi della sua famiglia (e non delle confessioni ai magistrati).