Acciaroli, “la perla del Cilento”, frazione del Comune di Pollica, un piccolo, autentico, raccolto e curato paradiso in terra.
Passeggiando lungo quelle colline, lasciandosi accarezzare i piedi da quelle acque cristalline contaminate solo da fini granelli di sabbia, si assapora, si annusa, si respira la vera e scarna essenza della natura.
Eppure, quanto scoperto dai carabinieri della tenenza locale, disegna l’infimo spettro delle ecomafie anche nel ventre di quelle insospettabili terre.
Materiale di risulta, materiale bituminoso, materiale plastico di vario genere, materiale ferroso, barattoli di vernice e altro ancora era presente nella discarica a cielo aperto sequestrata nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano dai carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania e della stazione di Pollica in quello che fu l’amato comune del sindaco pescatore Angelo Vassallo.
Sigillata un’area di circa 2 mila metri quadrati che ricade in una zona sottoposta a particolari vincoli paesaggistici. Il terreno in località ‘Costantinopoli’, è di proprietà di due giovani del posto, finiti nei guai a seguito dei controlli delle forze dell’ordine, insieme al padre, proprietario, secondo chi ha indagato sul caso, della ditta che avrebbe smaltito illecitamente i rifiuti.
Dopo la denuncia dei carabinieri alla procura del tribunale di Vallo della Lucania, le tre persone dovranno rispondere in concorso di deposito incontrollato di rifiuti e deturpamento e alterazione di bellezze naturali.
L’operazione è stata svolta in sinergia con il responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Pollica, Davide La Greca, e le agenti Laura De Bellis e Giuseppina Volpe della polizia locale.