Dal 4 novembre 1737, giorno della sua fondazione, non a caso voluta dal Re Carlo di Borbone in concomitanza del suo onomastico (da qui il nome) e da un progetto di G.A. Medrano a A. Carasale, il Teatro San Carlo è stato modello d’ ispirazione per i successivi teatri d’ Europa.
Non sorprende vista la sua maestosa struttura in stile neoclassico, una sala a ferro di cavallo con più di duemila posti a sedere (all’inizio erano 1379), cinque ordini di palchi, un loggione ed una grande tela sul soffitto di 500 mq raffiguranti Apollo che presenta a Minerva i più grandi poeti del mondo, opera dei tre fratelli Cammarano. Nonostante varie ristrutturazioni nel corso di questi secoli, è il più antico teatro d’Europa ancora funzionante.
Dal suo primo spettacolo, l’opera seria “Achille in Sciro” di Domenico Sarro con soprano Anna Paruzzi, ne sono seguite innumerevoli altre di fama mondiale, con artisti di altrettanto calibro come – per ricordarne alcuni – i compositori J.C. Bach, D. Cimarosa, G. Rossini, G. Donizetti, G. Verdi, G. Puccini, i tenori L. Pavarotti, P. Domingo, J. Carreras, E. Caruso, i soprano M. Callas, T. del Monte, M. Oliviero, i ballerini M. Fonteyn, R. Bolle, E. Abbagnato, e il drammaturgo E. De Filippo.
È stato il primo teatro italiano a riaprire dopo i due conflitti mondiali ed il primo ensemble a recarsi all’estero. Qui, nel 1814, è stata fondata la prima scuola di danza d’Italia e nel 2002 e nel 2004 ha ricevuto il “Premio Abbiati”.
Dal 1 ottobre 2011 ospita il “MEMUS” (Memoria-Museo).
Questa è solo una minima parte di storia del Teatro Massimo di Napoli e nonostante la sua nominatissima magnificenza il MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) lo ha posto con un punteggio di soli 27 punti (il massimo è di 150), al nono posto della classifica stipulata per gli enti pubblici.
Il podio è stato conquistato dalla “Scala” di Milano, col punteggio massimo, “l’Opera” di Roma con 136 punti e “il Maggio Musicale Fiorentino” con 108.
La suddetta classifica viene stipulata in base a criteri di la validità e varietà del progetto, l’impegno di direttori di indiscussa eccellenza artistica e le previsioni di incentivi per studenti e lavoratori. Molti hanno discusso in merito al metro valutato utilizzato e sul come siano stati giudicati realmente gli enti dagli esperti, ma resta opinione controversa che ha disseminato non poche contrarietà e malcontenti.
Giulia Caramiello