I lavoratori della Giustizia si sono avvalsi di un singolare espediente per protestare contro le carenze di organico: decine di cartellini rossi levati in alto nell’antico salone dei busti di Castel Capuano durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario di Napoli, in particolare mentre prendeva la parola il rappresentante del Guardasigilli, il suo capo di Gabinetto Gianni Melillo che tra l’altro ha prestato servizio come pm alla Procura di Napoli.
Cancellieri, segretari e impiegati dei vari uffici giudiziari avevano un nastro rosso al braccio e molti esibivano un cartellino rosso simile a quelli utilizzati dagli arbitri di calcio per le espulsioni. Una chiara richiesta di “squalifica” quale forma di “punizione” per la mancata riqualificazione del personale che si attende da anni.
Le richieste vanno dal rispetto del diritto alla progressione in carriera negato da 26 anni, all’innovazione di un ordinamento professionale obsoleto e ambiguo. I lavoratori sottolineano che il settore necessita di competenza, professionalità e abnegazione e per tale motivo paventano i rischi che si potrebbero determinare in conseguenza dell’ingresso di personale proveniente dalla Provincia sulla base della mobilità extracompartimentale.