La notizia che giunge dall’Inghilterra ha dello sconcertante: un ragazzo di 18 anni originario di Portsmouth è stato condannato per il tentato omicidio di tre donne.
La giuria del tribunale di Winchester Crown l’ha giudicato colpevole a seguito del processo – durato una settimana – nel corso del quale sono stati resi noti scabrosi dettagli.
Ben Moynihan – questo il nome del giovane – ha agito spinto dalla frustrazione e dalla paranoia di essere ancora vergine: egli stesso dichiarato, mediante due lettere indirizzate alla polizia, che “tutte le donne meritano di morire” perché “non vogliono parlarmi e mi si spezza il cuore” ed ha poi continuato, rivolgendosi al tanto odiato gentil sesso “perché siete così esigenti con gli uomini?”
L’arma che il diciottenne ha utilizzato per pugnalare le sue vittime (una ragazza di 20, una donna di 45 e una signora di 67 anni) è un coltello lungo ben undici centimenti che l’aggressore era solito annusare con piacere per “sentire la carne che avevo tagliato via“.
Come emerso dalle indagini, Moynihan teneva perfino un diario nel quale appuntava i suoi crimini – avvenuti tra il giugno e il luglio scorso – e dove afferma: “Intendo uccidere molte donne per vendicarmi di quello che loro hanno fatto a me. Non sono cattivo, ma non ho altra scelta.”
Il giovane ha poi supplicato le forze dell’ordine di arrestarlo – sempre tramite lettera – per non dargli modo di catturare una quarta vittima e per non lasciare spazio a dubbi ha allegato una sua foto.
L’episodio, di grande impatto mediatico, ha già fatto il giro del mondo e sollevato numerose questioni: l’emancipazione che ha portato a sminuire il valore della verginità sta portando a un’involuzione per la quale il valore da esaltare – a costo di uccidere – è la non-verginità? E’ possibile che una società evoluta come la nostra produca questo genere di mostri? O forse è proprio il doversi adeguare allo stereotipo che porta le personalità più deboli a compiere queste barbarie?
“Sono ancora vergine, tutti hanno perso la verginità prima di me, ed è per questo che tu sei la mia vittima prescelta” è l’inquietante frase ripetuta più volte nel video trovato dalla polizia sul PC di Ben Moynihan che riassume la lucida follia del ragazzo e suggerisce a psichiatri ed esperti del settore numerose piste che forse porteranno ad individuare l’origine del disagio psicologico del giovane.