Doveva rappresentare il fiore all’occhiello della realtà urbanistica ed industriale all’ombra del Vesuvio, invece, la realtà consegna tutt’altra storia riconducibile all’area di Napoli est: l’anticamera del degrado e dell’abbandono che bene e meglio sintetizza il clima che abbraccia lo scenario peculiare e distintivo di quella porzione, distante e distanziata dal cuore di Napoli.
Ieri mattina, il Comune di Napoli ed un raggruppamento temporaneo di imprese costituito da Iter Gestione e appalti S.p.A., Cogepa Costruzioni Generali Passarelli S.p.A., Savarese Costruzioni S.p.A., Icomes Impresa costruzioni marittime edili stradali S.r.l., hanno sottoscritto il contratto relativo alla riqualificazione della zona tra via Galileo Ferraris, via Brecce a Sant’Erasmo, via Emanuele Gianturco e via Nuova delle Brecce.
L’intervento, dell’importo di 13 milioni e 516mila euro, contempla uno dei lotti del Grande Progetto Napoli Est.
L’opera consisterà nella regolarizzazione della carreggiata stradale e dei marciapiedi, nell’abbattimento e il superamento delle barriere architettoniche, nell’introduzione di percorsi ciclopedonali e ciclabili, nell’implementazione delle essenze arboree e degli elementi di arredo, nella rifunzionalizzazione dell’impianto fognario e dell’impianto di pubblica illuminazione, nonché nella riqualificazione complessiva del sistema dei sottopassi stradali.
I lavori che dovrebbero avere inizio entro fine febbraio e terminare prima del sopraggiungere del 2016, hanno come obiettivo finale la completa riqualificazione infrastrutturale dell’area di Napoli est, per consentire ulteriori investimenti privati e nuovi insediamenti produttivi, con la creazione di nuovi posti di lavoro.
Quindi, l’area Est di Napoli è destinata ad andare incontro ad un processo di riconversione finalizzato a cambiare il volto di una reale che tutt’oggi ricopre una nuova importanza strategica e territoriale rappresentando, da un lato, la porta d’accesso al centro storico della città e, dall’altro, la cerniera con tutti i comuni della fascia vesuviana.