“Aurora e Mattia. Hanno entrambi 8 anni. Entrambi sono ricoverati in ospedale. Mattia dona ad Aurora uno spicchio del suo mandarino. Stupendo. Impariamo da loro. Preghiamo per loro. Ho ricevuto dai genitori il permesso di pubblicare la foto. Per portare queste meravigliose creature nelle vostre case e nei vostri cuori. Per far sapere a tutti che Aurora e Mattia sono tra coloro che nella “terra dei fuochi” lottano, soffrono, sperano. Dio li benedica mille volte. Padre Maurizio PATRICIELLO.”
Non si arrende, non si rassegna, non perde né la fede, né la speranza.
Mai.
Don Maurizio Patriciello personifica la rabbia e il desiderio di rivalsa che arde più forte dei roghi che disseminano morte e disperazione.
Una guerra ad armi nettamente impari, quella che tiene banco da tempo immemore, nella terra dei fuochi, tra il bene e il male, tra la vita e la morte.
Pur di conferire qualche labile speranza di sopravvivenza ai tanti corpi turpi, deturpati ed avviliti, Don Patriciello, seguita a portare avanti la sua battaglia.
Proprio a quel prete al quale spetta l’infausto compito di professare la parola del Signore, in quella terra in cui è difficile credere che esista un Dio in grado di tollerare e in qualche modo legittimare quell’orrore.
Diventa ancor più difficile riuscirci, al cospetto di un’immagine, straziante e commovente, come quella portata su Facebook da Don Patriciello, unitamente al messaggio sopra riportato. La tenera innocenza dei bambini, frammista al lancinante strazio di quella spietata malattia.
La terra dei fuochi è anche questo. È soprattutto questo: bambini sottratti ai loro giochi e, ancor più, al loro futuro.
Don Patriciello seguita ad essere la certezza e il conforto di quei corpi straziati dall’orrore dei veleni.
La voce di chi non ha voce, la speranza dei senza speranza, la forza di chi ha deposto le armi.