“Se c’è un piatto universale, quello non è l’hamburger bensì la pizza, perché si limita a una base comune – l’impasto – sul quale ciascuno può disporre, organizzare ed esprimere la sua differenza.” (Jacques Attali)
Ebbene si, è la pizza questa volta la protagonista dello schermo. A febbraio su Licia tv andrà in onda Mater Pizza Chef, una risposta tutta italiana a Mater chef; un format che vedrà gareggiare 15 concorrenti nell’ arte della pizza, il regalo che il nostro paese ha fatto all’ umanità.
Il format è stato organizzato dall’ Accademia Pizzaioli di Enrico Famà, il quale è anche Direttore Responsabile di Ristorazione Italiana Megazine. L’ Accademia di Famà è una delle principali scuole Italiane nell’ ambito pizzaiolo, e conta numerosi corsi diversi, dislocati in molte regioni. Tuttavia, questa volta si è scelto di portare il Talent italiano in video e i concorrenti, finora, sono stati selezionati a Roma e a Padova , rispettivamente, alla fiera del “Tirreno Ct – Roma da gustare” e alla fiera “Tecno&food”; l’ ultima tappa della selezione si sta effettuando proprio in questi giorni a Rimini, in occasione del “SIGEP”, il quale terminerà il 21 gennaio.
Le prove finora affrontate per la selezione riguardano i vari aspetti della preparazione della pizza e, nello specifico, i diversi tipi di pizza: pizza alla Metro, pizza Classica, pizza Napoletana e pizza Dessert.
Per i napoletani, è difficile, forse, accettare che la “pizza napoletana” è una tipologia di pizza, piuttosto che La pizza; in effetti, siamo abituati alla de-localizzazione fisica del nostro piatto preferito, esportato nel mondo e cucinato nei modi più svariati, ma, probabilmente, non ci abitueremo mai al gusto trasversale che essa può avere. Inutili sono, a questo punto, le ipocrisie di costume: per noi l’ unica pizza è quella che mangiamo nel cuore del nostro centro storico, calda e profumata, emblema della semplicità partenopea e figlia di tutte le epoche.
Tuttavia, la pizza, storicamente, non nasce come la conosciamo; in effetti è una pietanza dalla storia incerta, vissuta, importata ed esportata nelle sue diverse forme da una civiltà all’ altra. Per molti rappresenta l’ evoluzione della pitta e della focaccia, per altri nasce dall’ incontro dell’ impasto soffice (mastunicola) con il pomodoro, pertanto quella risalente al Regno di Napoli di metà settecento.
Ed è proprio al “Napoli Pizza Village”, infatti, che vengono, ogni anno, ospitati i pizzaioli migliori al mondo, in occasione del Trofeo Caputo, giunto quest’ anno alla XII edizione. Pizzaioli provenienti dalle parti più periferiche del globo, arrivano sul lungomare partenopeo per condividere questa gioia culinaria.
E Napoli, non può che essere fiera di una figlia amata e cresciuta dal mondo intero.