Gerarda Maria Pantalone è ufficialmente il nuovo prefetto di Napoli.
Un momento topico della carriera dell’ex prefetto di Salerno che si ritrova immediatamente a fare i conti con un’agenda gremita di impegni.
Un momento storico per la città di Napoli che accoglie per la prima volta un prefetto donna.
Oggi l’incontro tra il nuovo Prefetto e le autorità politiche, poi con le forze dell’ordine e magistratura.
“Avvicinare lo Stato a tutte le realtà della provincia affermando ovunque il principio di legalità”: questo l’impegnativo ed ambizioso intento che animerà l’operato della Pantalone.
“Appena possibile intendo andare anche in provincia – ha dichiarato il Prefetto – visto che non sono solo il prefetto di Napoli, ma dell’intera area metropolitana. Penso che sia lo Stato che debba andare verso i cittadini; se mi sarà consentito visiterò tutti i comuni della provincia e non escludo di convocare anche riunioni in trasferta su tematiche d’interesse specifico per quei luoghi. L’idea è di visitare un comune alla settimana. Infondo – sottolinea – il prefetto per sua natura sta in strada”.
Sicurezza, lavoro, allerta terrorismo e l’imminente visita del Papa: le priorità che attendono al varco il neo prefetto.
“So che ci sono tante attese – dichiara il Prefetto – e avverto la responsabilità. Ma sono ultrafelice di fare il prefetto a Napoli, sono entusiasta e molto determinata. Per ogni campano questo incarico è motivo di orgoglio e poi io amo il popolo campano e in particolare quello napoletano che considero un popolo che sa soffrire, capace di industriarsi e ricco di una vivacità e di una intelligenza che va incanalata verso le cose buone. Per me è una grande sfida.”
La criminalità è una delle principali criticità: «A Salerno – spiega facendo riferimento alla sua ultima esperienza – si era creata un’intesa speciale tra Prefettura, forze dell’ordine e magistratura che ha portato a dei buoni risultati. Spero si possa fare altrettanto anche qui».
Il neo prefetto ha definito la camorra “un problema sociale e culturale che richiede un approccio multiplo”; in merito alla criminalità comune: “Un fenomeno molto avvertito dalla popolazione. Ed episodi come i vandalismi sui bus ci dicono che tanto è stato fatto ma tanto c’è ancora da fare. Ma non dipingiamo Napoli più brutta di quello che è.”
Il prefetto ha anche rivolto un appello alla popolazione: «La collaborazione dei cittadini è fondamentale. La sicurezza è un affare di tutti, in ultima analisi anche dei cittadini che rappresentano la prima antenna sul territorio ed è fondamentale che collaborino con le forze dell’ordine anche perché nessuno può aspettarsi di avere un poliziotto sempre al suo fianco».
Sul pericolo terrorismo il prefetto rassicura: «Attività di monitoraggio e prevenzione sono in corso ma si tratta di cose che non si dicono in giro». Mentre la visita del Papa, in programma a marzo, richiederà «Un grande impegno, ma è una bella cosa per la città. Domani c’è una riunione e il 6 febbraio il Papa riceverà tutti i prefetti».
Massima disponibilità, infine, verso il mondo del lavoro: «Il mio pensiero va a chi cerca lavoro e a chi l’ha perso. A Salerno la prefettura è stata luogo di mediazione perenne tra imprese e lavoratori. Le soluzioni non sempre sono facili da trovare, ma qui ci sarà sempre la volontà di ascoltare tutti».