Il Museo laboratorio della civiltà contadina “Masseria Luce” nasce nel 2000 nei locali dell’omonima settecentesca masseria, sita in Via Principe di Napoli, nel quartiere di San Pietro a Patierno. La struttura prende anche il nome di “Palazzo Carizzi”, dal nobile Don Tommaso Carizzi, suo fondatore, che la fece costruire nella prima metà del XVIII secolo per il nipote, il barone Antonio Carizzi.
La costruzione stessa è un tributo alla cultura contadina: le imponenti mura, i grossi archi di sostegno e due corti, ognuna delle quali da accesso ad altri locali. La corte padronale fa da ingresso alla cantina, il pozzo, il lavatoio, lo scalone per i piani superiori e la cappella. Quest’ultima, risalente al XVII e dunque antecedente la costruzione della masseria è poi divenuta sepolcro di famiglia. Semi-saccheggiata dopo il sisma del 1980, è stata recentemente restaurata da un gruppo di volontari. Al suo interno, una navata rettangolare con finestroni, lapidi tombali settecentesche e un altare maggiore in marmi intagliati. La corte contadina, invece, è sorretta da archi ornamentali di sostegno, sotto i quali si aprono le stalle, i depositi per i prodotti e gli attrezzi e il giardino.
Il Museo si articola in diverse sezioni: religiosità popolare, una raccolta di cimeli, suppellettili sacre, presepi d’artigianato napoletano, donazioni e oggetti in prestito dalla chiesa di S. Pietro; attrezzi, quattro sale – aratura, semina, raccolto e vino – in cui sono esposti attrezzi agricoli di varia dimensione; altri mestieri e la sala documenti con foto d’epoca, testimonianze dell’antico folklore, dei modi di vivere della civiltà contadina e i documenti riguardanti l’origine di questa struttura e degli altri casali del napoletano, nonché una piccola biblioteca tematica. E’ allestita, poi, una casa contadina dei primi anni del XX secolo, arredata secondo lo stile dell’epoca e in cui sono esposti antichi attrezzi da falegname e fabbro.
Patrimonio artistico del comune di Napoli, la masseria fa parte delle Fattorie didattiche della regione Campania e ospita spesso laboratori didattici, come “Coltiva il tuo spazio verde in Masseria” o “Dalla vite al vino”, mentre di pomeriggio ha luogo il laboratorio teatrale “I ragazzi della masseria”.
Agli studenti universitari è offerta la possibilità di svolgere attività di ricerca, sulla civiltà contadina e sulla struttura della masseria.
Si tengono, poi, ogni anno corsi di “ballo sulla tammorra” e altri legati all’utilizzo di strumenti musicali tipici del canto popolare, primo tra tutti la tammorra, a cui è dedicata una mostra permanente.
Proprio in occasione del Natale appena trascorso, oltre al consueto appuntamento con il presepe vivente allestito nei locali della masseria, l’Associazione Culturale Maria SS. Della Luce, dalla cui iniziativa è nato il museo-laboratorio è stata invitata dalla Curia Arcivescovile di Napoli e dalla Camera di Commercio, a realizzare il presepe vivente a Castel dell’Ovo.