“She’s dead! Wrapped in plastic!” (“È morta! Avvolta nella plastica!”)
Con queste celebri parole ha inizio l’intrigante vicenda dell’omicidio di Laura Palmer, fulcro della serie cult degli anni Novanta, Twin Peaks, ideata da David Lynch e Mark Frost. A pronunciarle è Pete Martell (Jack Nance), colui che rinviene il cadavere della ragazza.
Da quel momento in poi, lo spettatore è magicamente avvolto dall’atmosfera onirica che aleggia sulla piccola (e apparentemente tranquilla) cittadina montana, da cui la serie prende il nome, fra semafori dondolanti su strade deserte, boschi che racchiudono annosi enigmi, corsi d’acqua che restituiscono cadaveri e misteri, e poi ancora gufi, nani e giganti. Il tutto arricchito da sensazioni tattili, olfattive: la famosissima torta alle ciliegie del Double R, le ciambelle allineate sui tavoli della stazione di polizia, l’ottimo caffè nero bollente sorseggiato con estrema soddisfazione dall’irreprensibile e sorridente agente Dale Cooper.
Twin Peaks è più di un thriller, è più di un horror, è più di un drama, è qualcosa di più, è oltre.
Elementi di mistero si accompagnano ad atmosfere oniriche, surreali, disturbanti che bussano all’inconscio dello spettatore, incapace di dare loro un nome o una definizione. Le scene, i personaggi, i dialoghi sono inquietanti e destabilizzanti. Il male esiste, anche in una piccola cittadina come Twin Peaks, e quando meno te lo aspetti può bussare alla tua porta e insinuarsi nella tua vita; esso è proteiforme e la sua presenza adombra l’esistenza di ogni singolo personaggio, con poche possibilità di riscatto.
Quando l’ABC ha deciso di cancellare la serie nel 1991 a causa del calo di ascolti, però, siamo rimasti orfani di tutto questo. Il calo fu dovuto in gran parte allo svelamento troppo prematuro dell’assassino di Laura Palmer, fortemente osteggiato da Lynch ma impostogli comunque dall’emittente televisiva.
Da allora Twin Peaks è comunque entrato a far parte del nostro immaginario culturale a livello internazionale, malgrado il finale parzialmente incompiuto. Ma forse proprio questo fattore ha contribuito a mantenere vivo l’interesse dei numerosissimi fan per tutti questi anni: quel finale sospeso non ha fatto altro che accrescere un anelito simile a quello che si prova quando ci si sveglia da un sogno che non si riesce bene a ricordare, per la cui indefinitezza proviamo attrazione e nostalgia, al punto da desiderare quasi reimmergerci in quel sogno.
Eppure, da qualche mese a questa parte, questo limbo che fino a poco tempo fa sembrava un vicolo cieco sta iniziando a venire meno.
Il 29 luglio 2014, tanto per cominciare, è uscito un prezioso cofanetto blu-ray contenente l’intera serie rimasterizzata, 90 minuti di scene cancellate e inedite e alcune scene alternative del film Fuoco cammina con me. Il cofanetto è intitolato Twin Peaks – The Entire Mystery.
In autunno, tuttavia, la supposta completezza di questo gioiellino per amatori sembra essere smentita. Un tweet congiunto di Lynch e Frost del 6 Ottobre 2014 coglie tutti di sorpresa: “Dear Twitter Friends… it is happening again”.
“I’ll see you again in 25 years” (“Ci rivedremo fra 25 anni”), aveva detto Laura Palmer all’agente Dale Cooper durante la puntata finale dello show. E, a quanto pare, la ragazza manterrà la promessa.
Il 16 gennaio, infatti, gli attori Sheryl Lee e Dana Ashbrook (che impersonavano rispettivamente Laura Palmer e il suo fidanzato Bobby Briggs) hanno annunciato, in occasione del Twin Peaks UK Festival il loro ritorno nella serie.
Stando alle dichiarazioni degli attori, loro stessi erano all’oscuro del progetto di Lynch-Frost e della Showtime fino al famoso tweet dei due ideatori della serie, e ne sono rimasti davvero sorpresi. Da lì, i vari membri del cast originale si sono messi in contatto scambiandosi informazioni, mentre la Lee ha chiesto e avuto conferma della notizia direttamente da David Lynch. Benché ciò non costituisca un annuncio ufficiale, anche Sherilyn Fenn (Audrey Horne nella serie) dovrebbe tornare a far parte del cast, avendo scritto ad Ashbrook quanto segue: “Ho parlato con David. Si torna a Twin Peaks. Ci divertiremo un bel po’!” (“I talked to David. We’re going back to Twin Peaks. We’re gonna have some fun!”)
Avremo così modo di scoprire qual è stata la sorte di Audrey Horne, la bella figlia del ricco imprenditore Benjamin Horne, la quale, nell’ultima puntata della serie, rimane vittima di un’esplosione. E la sua non è certo l’unica storia rimasta in sospeso.
Soltanto il ritorno di Kyle MacLachlan nei panni dell’agente Dale Cooper è stato ufficialmente annunciato dalla Showtime durante la conferenza stampa della Television Critics Association il 12 gennaio e a dare la notizia è stato il direttore dell’emittente televisiva, David Nevins. Quest’ultimo ha assicurato che stavolta non verranno ripetuti gli errori di 24 anni fa: la Showtime non interferirà col lavoro di Frost e Lynch, e Nevins stesso, che afferma di aver addirittura aver pregato Lynch affinché riportasse lo show sugli schermi, si limiterà a firmare assegni, lasciando carta bianca ai due ideatori della serie.
Unica condizione dettata da Nevins, tutti gli episodi devono essere diretti da Lynch. La serie sarà composta da 9 puntate scritte a quattro mani da Lynch e Frost. Lo show supererà le aspettative degli spettatori, assicura Nevins.
Nel frattempo, solo poche ore fa è uscito sulla pagina Facebook di “Welcome to Twin Peaks” un accorato appello per ritrovare la giacca dello sceriffo Truman (Michael Ontkean). Insomma, sembra che tutti si stiano rimettendo al lavoro, coinvolgendo direttamente i fan.
Per quanto riguarda il ritorno di Sheryl Lee, Laura Palmer è sì morta, ma ricordiamo che è rimasta intrappolata nella Loggia Nera, quindi sue ulteriori apparizioni saranno assolutamente credibili e giustificate. Non è chiaro come si ovvierà al piccolo problema dell’invecchiamento di Sheryl Lee, visto che sono passati ben 25 anni e, a regola, gli spiriti non dovrebbero invecchiare. E sotto quale forma verrà rappresentato lo spirito maligno Bob, visto che Frank Silva, l’attore che lo interpretava, è morto ormai da tempo?
Ma a Twin Peaks, si sa, tutto è possibile. Staremo a vedere.
Isabella Galazzo