Un passo in avanti, in materia di omofobia ed accettazione delle diversità e dell’abbattimento di barriere ideologiche che ostruiscono l’emancipazione della società civile, oltre che della legittima e doverosa integrazione e parificazione delle coppie gay, in termini ideologici e legislativi, è stato concretamente compiuto dalla fiera del wedding “È Sposa”: evento interamente dedicato alle coppie che si accingono a pronunciare il fatidico sì e che, giunta all’undicesima edizione, ha deciso di rivolgersi a tutte le coppie, anche a quelle omosessuali, avvalendosi di una campagna pubblicitaria piuttosto esplicita e che già nei mesi antecedenti all’evento ha destato non poco scalpore, oltre alle puntuali ed immancabili polemiche.
Proprio ieri, l’evento ha ospitato in passerella l’ex parlamentare Vladimir Luxuria che ha sfilato in abito bianco. Un passo indietro, invece, in termini di “evoluzione civile ed ideologica della specie” è stato compiuto grazie agli artefici delle scritte omofobe che stamani imbrattano l’ingresso della struttura che ospita la kermesse, a Licola. Svastiche e commenti alacri contro le coppie omosessuali e, di conseguenza, contro chi ne supporta e sostiene “i folli sogni di normalità”.
Un episodio che sottolinea la forte e radicata presenza di “intolleranza al diverso”, parimenti trapelata mediante le innumerevoli aggressioni contro giovani coppie gay, colpevoli di aver appagato il desiderio di scambiarsi effusioni in pubblico.
Non devono baciarsi, non devono abbracciarsi o tenersi per mano, quando camminano per la strada, non devono sognare, non devono vivere: questo il monito intriso in quelle scritte e scalfito nelle menti che le ha generate.
Poco più di dieci giorni fa, proprio in seguito all’ennesimo pestaggio ai danni di una coppia gay, in piazza Monteoliveto fu indetto un flash mob da parte degli attivisti dell’Arcigay in segno di solidarietà per due giovani omosessuali aggrediti, proprio nella stessa piazza del centro cittadino. I manifestanti, dopo il suono di una sirena, si sono stesi in silenzio sul selciato per alcuni minuti indossando magliette multicolori. L’aggressione, come hanno denunciato al megafono gli organizzatori, è solo l’ultimo di una serie di episodi simili dove coppie omosessuali vengono prese di mira da violente bande di giovani e giovanissimi.
Le putride scritte che hanno insudiciato il candore più consono ad una fiera del wedding, ne rappresentano la triste e vergognosa riprova.