Proprio ieri abbiamo accolto la testimonianza diretta di un autista dell’Anm che denunciava lo stato di allerta e barbarie nel quale imperversano, in particolare, le corse notturne.
Dal centro alla periferie, la sostanza non cambia: minacce, raid vandalici, aggressioni che mettono a repentaglio l’incolumità di passeggeri e conducenti dei bus.
Ad onor del vero, in meno di 48 ore tre mezzi messi sono stati messi fuori uso. Ed ammontano all’incirca ad una decina gli episodi vandalici fin qui registrati dall’incipit del 2015.
“Chi commette questi crimini, deve sapere che non la passerà liscia. – aveva dichiarato proprio ieri Alberto Ramaglia, amministratore unico dell’Anm – Degli eventi accaduti negli ultimi tre giorni, l’Azienda ha fornito ai Carabinieri elementi validi ai fini delle indagini”.
Doveva e voleva essere un monito intimidatorio e, invece, avrà forse assunto gli impropri tratti della “sfida” per i temerari “baby criminali” che si aggirano tra vicoli e periferie.
Ancora raid vandalici, infatti, si sono verificati nel corso della notte scorsa. Una babygang, composta da cinque-sei ragazzi, ha lanciato un sasso contro la porta anteriore di un bus dell’Anm, mandando in frantumi il vetro. L’episodio è avvenuto alle 22,15 di ieri sul corso San Giovanni a Teduccio: colpito un bus della linea 155 che collega lo stazionamento di via Brin a Torre del Greco. L’autista, per evitare ulteriori danni, non si è fermato: si è allontanato dal luogo dell’episodio e, una volta arrivato a destinazione, ha informato le autorità competenti. Inaccettabile per i dipendenti dell’Anm la costrizione indotta dalla criminalità e che gli impone di lavorare destreggiandosi tra paura e pericoli.
Vibrante ed esasperata è la protesta degli autisti di svariate linee: da Fuorigrotta a Scampia, fino a Ponticelli e San Giovanni a Teduccio, le scene narrate sono pressoché immutate e raccontano un elevato ed ascendente tasso di violenza, inciviltà e degrado.