Si inaugura, oggi, sabato mattina, alle ore 12,00 nel Castel dell’Ovo la mostra di Luciano Molino dedicata alla figura di Eduardo De Filippo, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli con il patrocinio della Fondazione De Filippo.
La mostra del pittore Molino giunge a conclusione di un intero anno di iniziative dedicate ad Eduardo a trent’anni dalla sua scomparsa e ne segna in qualche modo il compimento. Al vernissage interverrà, con l’artista, l’Assessore alla Cultura Nino Daniele.
La mostra Eduardo Filosofo di Napoli sarà visitabile in Castel dell’Ovo fino al 2 febbraio 2015.
Orari:
dal lunedì al venerdì, dalle ore 09,30 alle 18,30
il sabato e la domenica dalle 09,30 alle 14,00
Nino Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli: “A trent’anni dalla scomparsa di Eduardo De Filippo abbiamo a Napoli, ma in realtà non soltanto nella nostra città, un fitto calendario di eventi: rappresentazioni teatrali, convegni. mostre per per ripensarne la figura e l’eredità artistica. Un omaggio dovuto al ricordo dell’artista, uomo di teatro considerato tra i più grandi drammaturghi ed interpreti del ’900, artista universale per la fama raggiunta ed i successi conseguiti in tutto il mondo e più ancora per i contenuti della sua opera. Perché ricordare Eduardo è in fondo un modo per ripensare il nostro tempo attraverso lo sguardo di un uomo che, con la sua produzione artistica, ha saputo cogliere le lacerazioni di un mondo che si spegneva ed uno che si veniva affermando impetuoso, modellando nuove relazioni e valori. Ma Eduardo De Filippo è anche un artista, contemporaneamente e senza contraddizione, napoletano, che ha scelto la città come scenario in cui si svolge il dramma e la commedia della sua opera, che ha usato Napoli la sua cultura, le sue storie, i caratteri stessi di un’antica e bella tradizione teatrale locale come materia e spunto per le sue creazioni. E che inevitabilmente con quest’opera ha inciso profondamente sulla nostra città, sulla sua cultura, sulla sua immagine. Eduardo drammaturgo di Napoli non è diverso o scisso dall’autore che per spessore critico è stato giustamente collocato come figura di alto profilo nella drammaturgia europea del ’900. Affettuoso e comprensivo verso la città che gli ha dato materia e figure del suo teatro è allo stesso tempo un critico severo, lontanissimo da compiacimenti o incrostazioni identitarie. E vi è in questo un ruolo civile dell’attore, drammaturgo e poeta, perché se dalla chiusura in una dimensione identitaria derivano l’impossibilità di riscatto con le sue tragiche conseguenze, vi sono d’altra parte il sentimento dell’appartenenza ad un determinato e concreto contesto sociale, il rispetto della legalità, la memoria storica della comunità e del singolo, la solidarietà sociale a costituire vie e strumenti del riscatto. Un Eduardo dunque politico, moralista e filosofo? Sembra suggerirlo Luciano Molino con il titolo di questa mostra, ma il pittore coglie, grazie alla sua sensibilità d’artista, un’altra piccola, importante verità: che in Eduardo come la parola, il bel dialetto napoletano da lui riplasmato per farsi espressivo di un punto di vista nuovo, così la figura e il volto si fanno materia e strumento della riflessione, del pensiero dell’artista e veicolo immediato, ma contemporaneamente studiato e meditato, della sua capacità di comunicare e di parlare al suo pubblico. E’ ammirevole come i ritratti di Luciano Molino siano capaci di raccontarci pensieri, stati d’animo, perplessità, tutto l’insieme di sentimenti che l’arte scenica di Eduardo suscitava e suscita negli spettatori e che, oltre le parole stesse, li interroghi, li chiami in causa, fraternamente li ammonisca. Ringrazio dunque Luciano Molino per questa bella mostra che si inaugura nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario, avendo a Napoli la sua prima tappa per portare poi in tante altre città la testimonianza del legame indissolubile di Eduardo De Filippo con la sua terra”.