Il 14 gennaio si ripete una scena già vista: uno squalo abbocca all’amo e muore.
Già nello scorso ottobre, infatti, un altro squalo (per essere più precisi, uno squalo verdesca) era stato preso per errore da due pescatori amatoriali, a Forio d’Ischia. Mentre veniva tirato sulla barca, però, il pesce fu divorato probabilmente da un altro squalo.
Questa volta invece si tratta di uno squalo capopiatto, un Hexanchus griseus della famiglia Hexanchidae lungo oltre due metri, ritrovato sulla spiaggia di Sant’Angelo, frazione nel comune di Serrara Fontana, sull’isola d’Ischia.
Grazie al coordinamento della guardia costiera di Ischia, la carcassa dell’animale è stata trasportata fino alla stazione zoologica “Anton Dohrn” di Napoli, dove al più presto sarà eseguita l’autopsia per rilevare le cause del decesso dello squalo.
Questi squali si trovano nei mari temperati di tutto il mondo e raggiungono lunghezze che superano i cinque metri. Non è raro avvistare squali in Italia, soprattutto sui versanti tirrenici, tuttavia il pericolo per l’uomo non si presenta nel momento in cui vengono lasciati nuotare in pace.
Qualche ora prima del ritrovamento dell’animale in questione, una tartaruga marina (nome scientifico caretta caretta) giaceva, morta, sulla spiaggia di San Pietro.