Un Luciano De Crescenzo, nell’insolita veste di fotografo. E’ del 1979 il suo libro di immagini, quasi introvabile, “La Napoli di Bellavista” (edito da Mondadori), in cui lo scrittore e regista raccontava con l’obiettivo le numerose facce e contraddizioni della sua città.
Immagini di un’altra Napoli, città per molti versi in lotta con la modernità, ma che conservano il fascino del documento e della memoria.Immagini in mostra fino al 12 febbraio al Museum shop Nilo in Piazzetta Nilo : 47 fotografie originali delle circa 150 del libro di cui sopra,scattate da De Crescenzo con la sua Nikon tra gli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta in un’esposizione curata da Paola De Crescenzo,figlia dell’autore e dall’archeologa Laura del Verme.
In rassegna, Napoli e la sua “napoletanità”, che può riassumersi nella foto dell’insegna del negozio del venditore di fuochi d’artificio. Scene di vita di strada, in certi angoli della città inevitabilmente trasformata sia sul piano urbanistico che su quello antropologico. Volti e immagini, passano come in un film: portinai, facchini, tifosi, insegne di attività commerciali ,come quella del negozio dove si poteva acquistare l’origano, con tanto di traduzione «arecheta»,in lingua napoletana.
In occasione della mostra, ogni fotografia sarà anche riprodotta in esemplari numerati e in vendita per portare a casa un pezzo di una Napoli che va scomparendo ,immortalata da uno dei più grandi pensatori del nostro secolo.