La notte è un mistero irrisolto, troppo fitto da chiarire, troppo ammaliante da svilire, troppo buio per essere scrutato, troppo magico per lasciarlo imbrunire.
La notte a Napoli è la perfetta, casuale e puntuale fusione di diversi intenti: la malinconia, la speranza, la passione, l’amore, l’opportunità che gioca a braccio di ferro con l’impossibilità e per inasprire la sfida, l’una, talvolta, lascia vincere l’altra. E viceversa.
La malinconia si adagia su uno scoglio, silenzioso e desolato, del lungomare, come un consumato ed affranto vecchietto, rannicchiato, con le braccia conserte e le spalle ricurve, accanto a lui giace un dignitoso bastone, testimone oculare di quello che è perduto e non tornerà mai più. Sottili e discrete lacrime asciugate dal vento, per correre in provvidenziale soccorso di quelle mani corrugate e stanche di raccogliere rimpianti, ricordi, delusioni, intrise in quei brandelli di amara rugiada. Forse con il sopraggiungere dell’alba, quella carcassa di consumate ossa troverà la forza necessaria per imprimere un deciso sussulto al suo tramonto e andrà via di lì. O forse rimarrà ancora seduto, a contare le onde, a scrutare l’orizzonte di quella vita, ormai alla deriva, ormai in attesa dell’eterno porto in cui salpare.
La speranza è quel mare che perde il suo blu, smagliante e naturale, per avvolgersi in un mantello di sensuale mestizia. All’alba di un nuovo giorno tornerà ad esibire i suoi colori, fieri, iridescenti e cristallini, quelli che tutti conosciamo, quelli che lasciano il mondo intero a corto di fiato. Tuttavia, di notte, smettiamo di credere in quell’azzurro, lasciamo spegnerci gli occhi dall’assenza del sole. Eppure, per chi vive con il sole dentro, quel mare è azzurro anche di notte.
La passione, a Napoli, di notte, arde più del sole nel vivo delle sue ore, riflesso sulla sabbia del deserto.
La passione, a Napoli, di notte è un movimento ondulatorio, di corpi, di cuori, di anime.
La passione, a Napoli, di notte inganna il tempo, scompiglia regole, capelli e le intenzioni. Buone e cattive.
La passione, a Napoli, di notte è un serpente che striscia lungo i vicoli, lunghi, sinuosi, ripidi ed irregolari. A volte morde, a volte osserva, a volte disarma, a volte sorprende. Spesso emoziona.
E poi c’è l’amore.
L’amore a Napoli. L’amore di Napoli. L’amore per Napoli.
In tutti gli altri paesi, città, metropoli e realtà del mondo, esiste un’unica ed universale forma d’amore, quella che personifica un’unica accezione di senso.
A Napoli no.
L’amore è il cuore pulsante di questa terra e della sua gente.
Ogni napoletano sviluppa un suo, unico, peculiare, singolare ed oggettivo modo d’amare.
E Napoli, dal suo canto, è una delle poche città ancora capaci di amare.