La 18° giornata di Serie A si apre oggi con due anticipi molto interessanti: alle 18:00 apre la giornata il Sassuolo di Di Francesco che, al Mapei Stadium, ospita l’Udinese. I neroverdi sono reduci dalla grande vittoria in rimonta sul campo del Milan che ha permesso alla squadra del patron Squinzi di scavalcare proprio i rivali odierni e l’Inter, facendo un deciso passo in avanti in classifica, archiviando con largo anticipo il discorso salvezza e proiettando i neroverdi all’assalto delle posizioni europee; tra le mura amiche il Sassuolo ha spesso dimostrato di essere insuperabile, come dimostra la sola sconfitta rimediata contro il Napoli in 8 gare casalinghe. Per la sfida di oggi mister Di Francesco dovrà rinunciare al solito Pegolo, a Taider, impegnato in Coppa D’Africa ed a Peluso che ha rimediato una distorsione alla caviglia nella partita contro il Milan: confermato Consigli tra i pali, in difesa torna Vrsalijko che si posiziona sulla destra con Longhi sulla fascia opposta, mentre Cannavaro ed Acerbi giostreranno al centro del reparto; in mediana capitan Magnanelli sarà affiancato da Biondini e Missiroli mentre in avanti confermato per 2/3 il trio delle meraviglie con il solo Sansone che ha qualche problemino fisico e potrebbe essere sostituito da Floro Flores nel tridente completato da Zaza e Berardi. L’Udinese ha iniziato l’anno nel peggiore dei modi, con la sconfitta casalinga contro la Roma e le polemiche che ne sono derivate per il gol fantasma di Astori; la squadra di Stramaccioni non vince da ormai ben 3 partite nelle quali ha raccolto un solo punto con il pareggio sul campo della Sampdoria, squadra alla quale proprio ieri sono stati ceduti Coda e soprattutto Muriel, per una cifra vicina ai 12 milioni di euro. Emergenza totale per l’ex tecnico dell’Inter che dovrà fare a meno di Badu, partito per la Coppa D’Africa, e degli infortunati Pinzi e Pasquale oltre a Muriel. In difesa torna Heurtaux dopo la squalifica che comporrà il trio difensivo insieme a Domizzi e Danilo, mentre sono confermati sulle fasce Widmer e Gabriel Silva; a centrocampo Guilherme agirà in cabina di regia coadiuvato da Allan e Konè, in avanti Thereau non sta benissimo, quindi potrebbe essere Bruno Fernandes ad agire in supporto di Totò Di Natale.
Alle 20:45 allo stadio Olimpico di Torino scendono in campo i granata che ospitano il Milan. La squadra di Ventura si ritrova in zone poco nobili della classifica a causa dei soli 18 punti raccolti nelle prime 17 partite che hanno evidenziato diverse lacune presenti nella rosa che la dirigenza sta cercando di migliorare sul mercato. Il tecnico granata recupera Gillet ed El Kaddouri dopo l’influenza che li ha messi ko per la trasferta di Verona, ma deve fare ancora a meno di Amauri e Barreto oltre agli epurati Nocerino, Sanchez Mino, Larrondo e Perez che stanno cercando una nuova sistemazione. Nel solito 3-5-2 davanti a Gillet giocheranno Glik, Moretti e Maksimovic, con Darmian, ex di turno, e Bruno Peres sugli esterni, a centrocampo conferme per Gazzi, Vives e Farnerud con El Kaddouri che avrà il compito di supportare il bomber della squadra Quagliarella. Il Milan arriva a questa sfida dopo il brutto ko interno contro il Sassuolo con il quale ha aperto, male, il suo 2015: a causa di questa sconfitta il terzo posto, obiettivo dichiarato dalla società, si è ulteriormente allontanato con Lazio e Napoli che hanno ora un vantaggio di ben 5 punti sui rossoneri. Per la sfida contro il Toro mister Inzaghi dovrà rinunciare a Honda, via per la Coppa D’Asia, oltre a Bonera e Van Ginkel fermi per infortunio: davanti a Diego Lopez la linea a 4 di difesa dovrebbe essere formata da Abate, pienamente recuperato ed in rampa di lancio, Alex, Mexes ed uno tra Armero e De Sciglio, apparso in condizioni approssimative contro il Sassuolo; a centrocampo torna De Jong dopo la squalifica che sarà affiancato da Montolivo e Muntari, mentre nel tridente offensivo sicuri di una maglia sono Menez e Bonaventura, il terzo posto se lo giocano El Shaarawy, in dubbio per qualche problemino fisico, Pazzini, Niang e Cerci, grande ex della sfida, che non sembra essere ancora al top della condizione.