Il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano è stato rinviato a giudizio con l’accusa di falso e abuso di ufficio, nell’ambito dell’inchiesta sulla consulenza assegnata a una professionista esterna al Comune di Napoli.
A finire nel mirino degli inquirenti è l’affidamento di un progetto in materia ambientale, dell’importo di 40 mila euro, a un dipartimento dell’Università di Bergamo.
Il giudice Francesco De Falco Giannone ha chiuso l’udienza preliminare e ha disposto il rinvio a giudizio per il 7 aprile davanti alla prima sezione penale, collegio B. I fatti contestati arrivano fino al 2012. Per questa vicenda finiscono sul banco degli imputati per abuso d’ufficio anche la dottoressa Maria Rosaria Roscia, all’epoca dei fatti responsabile scientifico del dipartimento Tecnologie dell’ateneo bergamasco, ritenuta dalla Procura legata a Sodano e il dirigente comunale Giuseppe Pulli.
Il gup ha inoltre disposto il rinvio a giudizio dell’ex assessore allo Sport, Pina Tommasielli, coinvolta nel secondo filone dell’indagine, quello che ipotizza il reato di falso per l’annullamento in regime di autotutela di sette contravvenzioni elevate per transito non autorizzato nella Ztl Dante alle auto della sorella e del cognato dell’ex assessore. Dall’accusa di falso dovranno difendersi anche il funzionario comunale Antonio Russo e l’ex collaboratore dell’assessore Fabio Mangieri.
L’ex assessore comunale allo sport, inoltre, è accusata anche di peculato per l’assegnazione a conoscenti di biglietti per lo stadio. Nella fattispecie avrebbe fornito l’accesso gratuito allo stadio ai due figli e ad alcuni amici in occasione di tre partite del calcio Napoli, utilizzando biglietti non assegnati, ma originariamente destinati alle scolaresche.
Gli imputati hanno tutti sempre respinto le accuse e i legali ai quali è stata affidata la loro difesa si dicono certi di riuscire a dimostrare l’insussistenza delle accuse in fase di dibattimento.